mercoledì 23 marzo 2016

LA VISITA ALLA REALE CASINA DI CACCIA DI PERSANO.











Sabato scorso io e mia moglie Luciana, abbiamo partecipato con grande piacere alle giornate FAI di primavera visitando un sito sconosciuto di cui nessuno ricordava più la grande importanza culturale ed architettonica. Uno splendido pomeriggio di sole ci ha dato la possibilità di conoscere la Reale Casina di Caccia di Persano una frazione del comune di Serre (Sa) facilmente raggiungibile dall'uscita autostradale di Eboli o addirittura dal bivio di Santa Cecilia sulla SS18. 
Voluta da Carlo di Borbone (III di Spagna) affidata all'opera dell'architetto Gian Domenico Piana nel 1758 l'opera fu poi revisionata da Luigi Vanvitelli.
Ne corso del tempo la Casina ha ospitato artisti e politici del settecento europeo ed  il pittore Jacob-Philipp Hachert  che nel sito concluse il ciclo pittorico delle quattro stagioni ambientandovi l'inverno, che riproduce una scena di caccia nella tenuta reale.
Le due immagini che ci accompagnano, sono date da due cartoline della mia collezione: la prima del 1915 con una veduta della casina  e la seconda con l'opera del pittore Hackert.
La visita guidata brillantemente da due giovanissime allieve della Scuola media di Serre, è stata accompagnata anche alla mostra dell'Associazione "Persano nel cuore" sul cavallo persano che popolava la Piana del Sele e che veniva utilizzato nelle campagne militari fino alla seconda guerra mondiale.
E' la prima volta che questo sito viene aperto al pubblico che è accorso numeroso con la ottima collaborazione dell'Esercito a cui è affidata la conduzione del complesso. E' stato organizzato anche il ballo delle debuttanti che ha avuto un grande successo.
La manutenzione del primo piano di residenza dovrebbe  farne uno splendido monumento per il futuro.
Un'occasione da non perdere nelle prossime giornate FAI! 

1 commento:

Unknown ha detto...

Mi associo a quanto scritto da Gerardo Giordano che avrei il piacere di conoscere. Il mio interesse per questo luogo viene da lontano e ogni volta che se ne presenta l'occasione vado a visitarlo. Debbo dire che in questa occasione ho notato un notevole salto di qualità proprio nell'aspetto culturale. Non è stato solo un momento turistico e di passatempo ma anche occasione strettamente culturale, relativamente alla conoscenza della storia, dell'architettura e dell'urbanistica della Tenuta di Persano. Quindi non solo il Casino Reale ma anche il territorio. La cassa di risonanza e la buona riuscita della manifestazione sono state assicurate dal Comprensorio Militare di Persano dell'Esercito Italiano e dal FAI e l'aspetto culturale è stato fornito dai ragazzi della Scuola Media di Serre in veste di guide ben istruite. E' antico il pensiero di smilitarizzare il Casino Reale dei Borbone e ogni tanto viene a galla, ma non si è andati mai oltre i pronunciamenti e le buone intenzioni. Mi accontenterei e non è poco, di rendere fruibile dal punto di vista turistico il Casino Reale in modo che possa essere conosciuto, valorizzato e possa significare reddito. L'Esercito Italiano lo ha tutelato e curato come ha potuto ma in sua assenza, come ripeto spesso, oggi avremmo visitato solo un cumulo di pietre.