sabato 29 marzo 2014

PRESENTATO A SALERNO IL LIBRO DI GIUSEPPE RAGO "LA RESIDENZA NEL CENTRO STORICO DI NAPOLI DAL XV AL XVI SECOLO.


Giuseppe Rago
Piacevole serata di impegno culturale mercoledì 26 pomeriggio, al Circolo Canottieri Irno di Salerno. I temi più delicati dell'architettura, del ruolo delle città nel Rinascimento meridionale di Napoli e Salerno sono stati posti al centro dell'attenzione di una impegnata platea. La presentazione del libro di Giuseppe Rago "La residenza nel Centro Storico di Napoli dal XV al XVI secolo".è stata l'occasione per mettere a confronto Gerardo Giordano, Direttore della rivista on line Caos-informa, Gabriella Alfano, Presidente degli Ordini degli Architetti della Provincia di Salerno e il prof. Giuseppe Rago, storico dell'arte e ricercatore in Storia e critica dell'Architettura, visting scholar University of Westminster London. 

 
Organizzatrice della serata la prof. Clotilde Baccari Cioffi, responsabile del Parco Storico Sichelgaìta - impegnata in questi ultimi mesi sui temi del Rinascimento salernitano - con il patrocinio del 
dott. Alberto Gulletta Presidente del Circolo Canottieri Irno.
 Ha coinvolto piacevolmente il pubblico l'arch. Pina Russo 
quale voce narrante della serata.

Gabriella Alfano mentre svolge il suo intervento
 tra Gerardo Giordano e Giuseppe Rago
Dopo il saluto e le considerazioni di Gabriella Alfano, Gerardo Giordano ha introdotto il prof. Giuseppe Rago e le sue costanti attività di ricerca. 
Giordano ha poi presentato il libro, frutto di alcuni anni di lavoro, 
un testo di 650 pagine che analizza la stratificazione urbana di Napoli 
della quale l'Autore ne ripercorre il divenire, dal periodo gotico a quello angioino fino al periodo aragonese, fornendo con i suoi studi 
anche una chiave interpretativa 
sulla architettura napoletana dal quattrocento.
un aspetto della sala
Giuseppe Rago ha poi preso la parola e, con l'ausilio di numerose slides dei luoghi, ha ripercorso con la sua abituale passione  e con immagini pittoresche, le vicende relative ai tipi e le forme dell'architettura urbana napoletana. Utilizzando la Tavola Strozzi come immagine iconografica della città ha appassionato l'uditorio con le descrizioni delle realtà gotiche, angioine e poi aragonese, soffermandosi anche sui maestri e sui costruttori, molti di origini cavese e salernitana, che hanno caratterizzato quel tempo. Rago ha pure analizzato il sistema delle proprietà e delle residenze soffermandosi sui fenomeni evolutivi delle famiglie e sul ruolo degli Ordini monastici nel centro storico di Napoli. 

I protagonisti della serata: Clotilde Baccari Cioffi, Giuseppe Rago, 
Pina Russo, Alberto Gulletta, Gabriella Alfano, Gerardo Giordano


Gerardo Giordano, il prof. Giuseppe Rago insieme alla madre Lucilla 
e alla prof. Lorenza Rocco, il Maestro Paolo Signorino 
ed alcune socie del Inner-Wheel  "La rosa di Paestum"

sabato 22 marzo 2014

IL DIRITTO COLLABORATIVO NELLA RIFLESSIONE DEI LIONS A SALERNO.


’’Il diritto collaborativo: una possibile risposta alla famiglia in crisi e alla disfunzione del sistema giudiziario’’ è stato il tema di un service di studio organizzato di Lions Club Salerno Host e Principessa Sichelgaita nell'Aula Parrilli del Tribunale di Salerno lo scorso 10 marzo. 
Dopo i saluti istituzionali del Dott.  Antonio De Jesu Questore di Salerno, del dott. Matteo Casale  Presidente della Corte di Appello di Salerno e dell’Avv. Americo Montera Presidente degli Ordini degli Avvocati di Salerno, i due Presidenti dei Club Mario Iuorio e Grazia Cioffi hanno presentato i motivi dell'iniziativa con la Responsabile Distrettuale Antonietta Salzano. Sono state quindi introdotte dalla psicoteraspeuta  Titti Parisi, le relazioni degli avvocati  Marina Petrolo, Edilberto Ricciardi e del Presidente del Tribunale per i minori di Salerno Dott. Pasquale Andria.
Nell’ordinamento vigente non è codificato un ramo del diritto definito ‘’collaborativo’’, si preferisce parlare di ‘’pratica collaborativa’’ per intendere un procedimento volontario per individuare una soluzione condivisa per definire le vicende patologiche in seno alla famiglia quali la separazione, il divorzio o altre controversie senza dover ricorrere alla decisione dei Tribunali. 

Si configura, cioè, come una alternativa extra-giudiziaria all’iter processuale canonico per limitare lo stress, i costi, l’imprevedibilità tipica delle soluzioni giurisdizionale. Avendo cura di non far emergereci vinti o vincitori, seguendo un percorso comune tra le parti impostato su strategie di ‘’problem solving’’, per minimizzare le aree di disaccordo e raggiungere soluzioni condivise. Esse devono essere gestite da specialisti sia legali che psicologi e nel caso di rilevanti problematiche patrimoniali, da commercialisti tutti formati ad operare con le tecniche innovative proprie della ‘’pratica collaborativa’.
La crisi  conclamata dell’accesso alla Giustizia per i tempi lunghi e i costi crescenti, fece nascere negli anni 70 negli Stati Uniti  l’ADR (ALTERNATIVE DISPUTE RISOLUTION), che da noi ora è la mediazione civile e tributaria. Nello specifico delle controversie familiari sempre dagli Stati Uniti è nata negli anni 90 del secolo l’idea  di ‘’collaborare’’ fuori dal Tribunale per la risoluzione delle controversie in seno alla famiglia, attraverso percorsi condivisi basati su regole deontologiche formalizzate da impegni solenni, sottoscritti dalle parti e da chi li assiste, per evitare l’introduzione di espedienti processuali e  formulare reciproche accuse per raggiungere  equilibri tesi a mantenere e non distruggere vincoli, affetti e patrimoni.
Che la ‘’giustizia’’ dei Tribunali sia incerta, lunga e costosa è assiomatico e vissuto sulla pelle di tutti! In proposito Voltaire ebbe a dire..’’ due volte nella mia vita sono stato sull’orlo della rovina: una volta quando ho perso una causa ed una volta quando l’ho vinta’’.

Quindi si va realizzando un valido strumento alternativo alle procedure ufficiali, per intervenire nelle questioni familiari, fondato sull’assenza di esiti favorevoli o meno, con riduzione dei tempi di attesa e dei costi.
Il tema trattato ha suscitato interesse tra il folto uditorio e pur se con prevedibile scetticismo, da parte di alcuni addetti ai lavori, di sicuro ci sarà  a breve una diffusione maggiore della pratica collaborativa nell’ambito delle sempre maggiori controversie endofamiliari e ciò grazie alla nuova cultura della condivisione decisionale tra i coniugi assistiti da professionisti esperti non solo del diritto di famiglia.

Dopo l'intervento del Vice Sindaco di Salerno prof. Eva Avossa, il confronto è stato poi concluso dal brillante intervento della prof. Liliana Caruso Vice Governatore Lions del Distretto 108YA

martedì 18 marzo 2014

ALLA FELTRINELLI PRESENTATO DA POMPEO ONESTI "L'ARCIERE DI MANDELA".

Si è tenuta presso la libreria Feltrinelli, giovedì 13 marzo sera,  la presentazione dell'ultimo lavoro 
dello scrittore-avvocato Pompeo Onesti
Dal titolo "L'arciere di Mandela", il libro ripercorre una fase della vita dello scrittore salernitano 
in un suo intenso periodo di presenza nel Sud-Africa.
Dopo i saluti istituzionali tenuti dal Professore Ezio Ghidini Citro, presidente nazionale del 
Centro Studi Sebetia-Ter, sono intervenuti per presentare il libro,  
il prof.Rosario Bonavoglia, il prof. Italico Santoro e l'editore Pietro Golia
Ha concluso la serata l'autore Pompeo Onesti
 Il dibattito ha posto l'accento sull'impegno sociale di Pompeo Onesti e sul processo di globalizzazione 
che ha influenzato il razzismo in Sud Africa. 
L'arciere di Mandela può essere definito sia un romanzo storico che una fiaba, 
la fiaba di Amir e Dalmar sullo sfondo delle violenze dell'apartheid. 
La bellezza del romanzo viene fuori nella dolcezza ritrovata dal protagonista dopo un periodo 
di dolore e di difficoltà socio-economiche, come se in Amir si sia concentrato 
il dolore di tutta l'Africa che grida"Nkosi Sikelel Afrika".

venerdì 14 marzo 2014

LA COSTA DI AMALFI E LA PITTURA DI VITTORIO MANSI DOPO LA MOSTRA DI TORINO SUL PAESAGGIO ITALIANO.



Vittorio Mansi, forse è rimasto ancora uno degli ultimi rappresentanti di quella tradizione pittorica che ha contraddistinto la cultura artistica della costiera amalfitana nei primi del novecento
Per questo la partecipazione alla recente 
Mostra di Torino,
riguardante il paesaggio italiano, 
è stata accolta come un nuovo importante successo del suo percorso artistico.
Alla biennale nazionale d’arte dell’acquerello italiano tenutasi a Padova, lo scorso anno, Mansi ha rappresentato la Campania ed ha riscosso 
consensi di critica unanimi per il suo particolare genere di pittura.
La recente partecipazione alla collettiva di Torino,
 è stata una ulteriore testimonianza della particolarità del suo impegno e del suo lavoro di ricerca.

Mansi è nato artisticamente a metà degli anni 70’ ed ha una paternità artistica di tutto rispetto attraverso il maestro Mario Carotenuto. 
Il suo genere di pittura è l’esaltazione della tecnica dell’acquerello, attraverso le trasparenze, che esaltano le vibrazioni di colori e di  luci che avvolgono il nostro paesaggio, particolarmente quello della 
Costa d'Amalfi.




Anche ad essere solo un semplice  spettatore, osservando un opera di Mansi e abbandonandosi con il pensiero, si può godere di quelle bellezze paesaggistiche straordinarie della costa amalfitana e di quella minuziosità stilistica che solo la sua pittura riesce a dare.












E' veramente un piacere sapere che ancora una volta in ambito nazionale, Mansi si è configurato come il cantore e l’ambasciatore 
delle bellezze della nostra terra e della nostra 
cultura pittorica e non solo.

Vittorio Mansi nasce a Minori, una perla della Costiera amalfitana. Ha fatto anche parte di un gruppo di acquerellisti romani, ha tenuto numerose mostre personali e collettive in Italia, le sue opere fanno parte di importanti collezioni private, sia nel nostro paese che in diversi paesi esteri.

mercoledì 12 marzo 2014

A LIVORNO LO STUDIO DI UBALDO BALDI SULLA VICENDA DEL PARTIGIANO SALERNITANO DANILO MANNUCCI.

La recente  presentazione al Comune di Salerno del libro di Ubaldo Baldi "Varcando un sentiero che costeggia il mare", ha richiamato molte attenzioni negli ambienti che si occupano nel nostro Paese, delle ricerche sulla nostra storia nazionale ed in particolare degli eventi partigiani che hanno coinvolto il sud.


Organizzata dall' ANPPIA livornese (l'associazione nazionale dei perseguitati politici), si è tenuta il primo marzo scorso  a Livorno, una presentazione del libro dello storico salernitano, nella prestigiosa sede del Museo Fattori dove oltre cento persone hanno affollato la sala per prendere parte all'iniziativa . Sono intervenuti oltre l'autore Ubaldo Baldi, tra gli altri, il figlio di Mannucci, lo storico livornese Marco Rossi e Fabio Ecca.
La serata si è conclusa con l'esibizione del coro "Brigata Garibaldi d'assalto che ha cantato gli inni e canzoni della tradizione del Movimento Operaio e della Resistenza. Era presente anche Garibaldo Benifei. storica figura dell'antifascismo livornese, che a scapito dei suoi 102 anni ha svolto un lungo e commovente intervento.  

lunedì 10 marzo 2014

L'INCONTRO DELLA IV CIRCOSCRIZIONE DEI LIONS CLUBS.


 I lavori della terza assemblea circoscrizionale dei LIONS Clubs del Distretto 108YA si sono svolti domenica 9 marzo, presso la sala congressi del Polo nautico di Salerno, alla presenza dei past Governatori Cavaliere, Del Vecchio, Lomonte e Scerbo. 
L'incontro è stato aperto dalla relazione dell Presidente della IV Circoscrizione LIONS Elena Guarino a cui sono succedute le comunicazioni dei Presidenti di zona Sonia D'Urso Gaudiosi, Maria Pia Arcangeli e Nicola Bellucci.
Nell'interessante discussione che si è sviluppata sono intervenuti i Presidenti dei Lions Club della provincia salernitana e vari officers, responsabili di services e coordinatori comprensoriali. mettendo in evidenza le prossime iniziative di impegno lionistico sui vari territori e alcuni aspetti problematici delle iniziative locali.

venerdì 7 marzo 2014

L'OTTO MARZO A SALERNO CON ANGELA GOMES !


ANGELA GOMES
In prossimità del' 8 marzo Giornata internazionale della Donna, la Consulta delle Aggregazioni laicali dell'Arcidiocesi di Salerno Campagna Acerno coordinata da don Salvatore Spingi Vicario per il laicato. segretario Giuseppe Pantuliano, insieme ad altre realtà del volontariato solidaristico e umanitario,  ha promosso giovedì 6 marzo a Salerno, presso il Salone del Gonfalone di Palazzo di Città, un interessante incontro con ANGELA GOMES Vincitrice del Premio Magsaysay Award e candidata al Premio Nobel per la Pace, Fondatrice e Direttore di Banchte Shekha del Bangladesh, una organizzazione che aiuta milioni di donne a sopravvivere

Luigi Bernabo' mentre rivolge il saluto del Comune di Salerno
un momento della sala del Gonfalone

All'iniziativa hanno aderito: il Comune di Salerno - ha portato il saluto il dott. Luigi Bernabò, il Centro "Rete solidale" con il contributo la dott. Carmen Guarino, il Centro Aiuto ai Minori "telefono Azzurro" è intervenuta Luna Carpinelli, l'Istituto dei Missionari Saveriani, il Liceo Alfano I° con la direttrice scolastica prof. Elisabetta Barone. Nel suo intervento in lingua e tradotto, la Sig.ra Gomes ha richiamato ed illustrato l'attuale situazione del Bangla Desh da cui proviene: 

"Adesso la donna può parlare anche direttamente con i politici ad alto livello, mentre prima questo non era consentito. E' l’impegno politico che portiamo avanti. Le donne oggi  sono tenute in considerazione maggiormente  a livello locale e sono chiamate per aggiornamenti sulla situazione delle donne nei villaggi e sono parte attiva anche a livello nazionale.
Le donne dipendono sempre dal marito, perché è lui che gestisce i soldi, però noi diamo loro un prestito, lo diamo sul capitale di lavoro e così le donne piano piano riescono ad avere questo capitale che possono gestire per far studiare i figli soprattutto, e per portare avanti una piccola attività commerciale".
Ha poi concluso l'incontro Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, il quale ha sottolineato che "l’impegno di tutti deve essere quello di costruire relazioni sane che implicano la conoscenza di chi vive la relazione nel rispetto della dignità reciproca,  perché il problema vero è che oggi si vivono relazioni malate; la violenza nasce da una relazione malata, dalla convinzione che uno è il padrone di un altro. Tutti siamo chiamati a costruire la capacità di riconoscere una dignità che ci è data e che non siamo noi a dare.  La persona ha in sé una dignità inalienabile, che va semplicemente riconosciuta,  da qui nasce l’attenzione alla famiglia, che non dovrebbe essere altro che il laboratorio dove nell’amore si impara a vivere relazioni. L’esperienza che abbiamo ascoltato ci dice che anche in contesti che sembrano così difficili anche un seme può diventare una pianta, che quest’occasione possa fare moltiplicare le energie che ciascuno ha come dono e che possano essere energie condivise".