lunedì 31 dicembre 2012

UN FELICE 2013 !

BUON ANNO
L'augurio di
Luciana e Gerardo Giordano
dalla "foresta di ghiaccio" di Salerno est
per un felice 2013.

domenica 30 dicembre 2012

LA FESTA DEGLI AUGURI E LA 58a CHARTER DEL LIONS CLUB "SALERNO HOST".

Il dott. Gianfranco Sava, Governatore
del Distretto Lions 108 YA, ha presieduto sabato 22 dicembre, l'Assemblea dei soci del Lions Club Salerno Host, presso i saloni del Grand Hotel Salerno.
In presenza di autorevoli ospiti del mondo lionistico, salernitano e del distretto, la tradizionale visita  ufficiale degli organi distrettuali Lions ha poi avviato la 58a Charter del Club.
L'incontro ha visto affrontate varie questioni che impegnano i Lions, in un confronto aperto con il Governatore Sava, particolarmente sui temi che vive l'Associazione in questo particolare momento.

Dopo i saluti del Presidente del club avv. Pompeo Onesti, sono intervenute la Presidente di zona Annamaria Della Monica, il past Governatore Bruno Cavaliere e la Presidente della IV Circoscrizione Antonietta Salzano De Angelis che ha tracciato un profilo storico dell'importante sodalizio salernitano e della vicenda umana, professionale e lionistica del Governatore Gianfranco Sava. Concludendo l'incontro il Governatore Sava, nell'esprimere positive considerazioni per il Lions Club Salerno Host,  ha richiamato i motivi del motto che ispira la sua azione "vis unita fortior" ed il tema dello sviluppo del sud come impegno nazionale per il riscatto del nostro Paese.  

La serata è poi proseguita con la tradizionale e brillante festa degli auguri.

venerdì 28 dicembre 2012

IL NATALE ED I SUOI VALORI, PROSPETTIVA DEL FUTURO! E' uscito il numero 59 di CAOS-informa on line. Il punto di vista del Direttore Gerardo Giordano.

L’appuntamento del Natale ci riempie di gioia e di allegria, ci richiama antiche consuetudini e tradizioni particolari delle nostre terre di origine.
Spesso queste nostre abitudini legate alla tradizione del Natale sono così forti che pensiamo costituiscano esse stesse un legame profondo con la nostra identità culturale, se non addirittura la linfa fondamentale delle nostre radici e del nostro collante sociale.
Il Natale forse è anche tutto questo. Ma è soprattutto il richiamo di un momento che con la nascita di Gesù, ha cambiato l’andamento della storia e ha dato origini ad un corso nuovo della vicenda umana e religiosa.
Sono tanti gli elementi simbolici che il Natale richiama - a partire dalla nascita del bambino Gesù nella mangiatoia di Betlemme, dove i genitori si erano recati per il censimento ordinato dai romani - e qui non c’è bisogno di richiamarli tutti.
Né abbiamo bisogno di scomodare il Nuovo Testamento, per puntare oggi la nostra attenzione sul fatto che l’appuntamento natalizio, oltre agli innumerevoli richiami religiosi cui dà luogo per la cristianità, è divenuto anche un momento importante in cui è bene fare la verifica di come vanno le cose.
Per noi, questa speciale occasione del Natale è utile, specie per verificare gli andamenti ed i progressi della vita sociale.
Abbiamo alle spalle un anno difficile per le difficoltà in cui si è venuto a trovare il nostro Paese per rimanere in Europa. Purtroppo la manovra finanziaria del nuovo governo è stata riversata sul contributo dei cittadini in maniera molto pesante e le conseguenze negative sulla qualità della vita, sociale e sanitaria, sono state notevoli.
Questa situazione nazionale non è stata attenuata da una condizione locale che potesse aiutare o limitare le difficoltà come è capitato ad altri.
Lo stato della nostra Regione non è brillante, anzi come campani siamo gli ultimi in classifica e neanche come salernitani brilliamo particolarmente: nella graduatoria de Il Sole-24ore, siamo scesi al 97° posto su 104; uno dei pessimi dati degli ultimi quindici anni.
E’ già un miracolo che con le “luci d’artista”, Salerno riesca ad essere in qualche modo attrattiva nel turismo nel periodo invernale. Ma se si aggiungono le difficoltà di un sistema produttivo che non si è rinnovato ed una difficoltà a realizzare politiche di sviluppo in grado di creare nuovi lavori, all’aumento della disoccupazione specie giovanile ed intellettuale, c’è una sola risorsa: andare via ed emigrare!
Diciamo la verità il quadro è piuttosto imbarazzante e in alcuni casi desolante.
Per questo penso che il Natale possa essere un messaggio di speranza che ci aiuti ad affrontare, con vigore e con forza, le difficoltà che la comunità salernitana dovrà superare prossimamente per migliorare se stessa, in uno sforzo costante e continuativo.
Guardare al futuro, costruire un avvenire di certezze e di opportunità per le nuove generazioni, basate su lavoro, servizi alle persone, scuola, qualità del territorio.
Potrebbero essere questi i primi punti di una nuova prospettiva per la nostra comunità che, partendo dal messaggio e dai valori del Natale, ricostruisca la nuova dimensione del suo essere civile e moderna; capace di generare nuove risorse e possibilità per i giovani e le donne, senza esclusioni, ma con il gusto di essere una comunità in cammino per il suo nuovo avvenire ed il suo futuro.
GERARDO GIORDANO

Leggi il numero 59 di Caos informa. Ecco il link: http://www.caosinforma.it/numero.php?id=82

lunedì 24 dicembre 2012

AUGURI !


BUON NATALE
 Luciana e Gerardo Giordano

mercoledì 19 dicembre 2012

GIUSEPPE RAGO PRESENTA LA SUA RICERCA SULLE RESIDENZE NEL CENTRO STORICO DI NAPOLI DAL QUATTROCENTO.

Giuseppe Rago
"600 pagine straordinarie da leggere tutte d'un fiato", ha concluso così il giornalista Antonio Manzo la presentazione del libro di Giuseppe Rago, storico dell'arte e ricercatore in Storia e Critica dell'Architettura:  "La residenza nel centro storico di Napoli dal XV al XVI secolo" per i tipi della Carocci editore. La ricerca complessa ed affascinante, presentata a Napoli nelle scorse settimane per la prima volta, è stata  introdotta a Battipaglia dalla prof. Pia Positano, Presidente dell'Associazione Historia Nostra onlus.
Il lavoro del prof. Rago ripercorre il divenire urbano della Napoli angioina fino a quella aragonese e fornisce una utile chiave interpretativa sullo stato dell'arte dell'architettura napoletana dal quattrocento: una vera manna per i più esigenti curiosi della storia di Napoli.
Una folta partecipazione di pubblico e numerosi cultori della materia raccolti nel salotto culturale del Palazzo di città a Battipaglia, lo scorso sabato 15 novembre, hanno fatto da cornice ad una presentazione appassionata delle vicende evolutive di Napoli.  Partendo dalla Tavola Strozzi, immagine sintomatica del teatro naturale della città, Giuseppe Rago di origini battipagliesi,  ha incantato la platea con le sue pittoresche descrizioni preliminari:  dalla città greco-romana a quella gotica-angioina fino al Decumano Maggiore, autentico sacrario aragonese voluto da Alfonso D'Aragona, con una leggera puntatina sulla Napoli  città semplificata sabauda, dopo la breccia di Porta Pia e la caduta di Roma.
Le continue sollecitazioni del giornalista Antonio Manzo hanno impegnato l'autore in alcune descrizioni particolari riguardanti il periodo aragonese: dalle vicende degli Ordini monastici residenti nel centro storico e nel ruolo evolutivo di queste residenze nella città, al censo riscosso dagli Ordini sul costruito, fino al ruolo dei Sedili di Napoli: luoghi assembleari per l'autogoverno della città dei ceti nobiliari. Un insieme particolare di conoscenze derivanti dall'enorme lavoro di ricerca scientifica che traspare dal testo del prof. Rago, che ribaltano la logica del centro storico di Napoli, la cui stratificazione urbana ridisegna un modello di circolazione dei modelli del tardo gotico attraverso l'esperienza ed i saperi dei mastri, particolarmente dei maestri cavesi portatori dell'esperienza della famosa Badia della Cava.
Così il palazzo del quattrocento, si configura come un coagulo di rapporti tra la proprietà, la città ed il seggio di riferimento, come parte dei "sistemi di residenze" polarizzato dal fenomeno di una progressiva magnetizzazione territoriale della famiglia nei suoi diversi rami.
Il lavoro di Giuseppe Rago, presentato con una opportuno sussidio fotografico dei luoghi richiamati, è costituito anche da una terza parte che esamina i tipi e le forme dell'architettura del cinquecento attraverso episodi sia sul linguaggio architettonico e della struttura urbana, che nella cultura progettuale.
A conclusione della serata i protagonisti dell'intenso e appassionato dialogo hanno ricevuto una targa ricordo dell'evento.

Pia Positano, Giuseppe Citro Giuseppe Rago,
Antonio Manzo e Felice Crudele
con le due targhe ricordo


Giuseppe Rago e Gerardo Giordano
a fine serata