Non sono mancate, nelle considerazioni di Giordano, attenzioni alle difficoltà del mercato del lavoro a Salerno ed in Campania ed alla fuga di cervelli e di giovani disoccupati dal Mezzogiorno al nord o verso altri paesi. Anche la nuova situazione di scenario che si è determinata nel Mediterraneo in queste ultime settimane nei paesi del Magreb, ed i riflessi sui prossimi futuri assetti istituzionali e sulle nuove ondate di immigrazioni, hanno formato oggetto di attenzione producendo un vivace dibattito nel quale sono intervenuti Salemme, Di Filippo, Pacileo e Marmai. Dopo le conclusioni della impegnativa discussione, Gerardo Iuliano recependo il valore del nuovo carattere dell'azione sindacale internazionale e dei nuovi scenari di fronte a noi, emersi dalla discussione, ha proposto di riconvocare l'incontro in un prossimo futuro per esaminare esperienze di questo livello alla luce delle nuove evoluzioni.
Ask not what your Country can do for you, ask what you can do for your Country. Non chiedere che cosa può fare il tuo Paese per te, chiedi cosa puoi fare tu per il tuo Paese. John F. Kennedy
sabato 26 febbraio 2011
IL MEIC DI SALERNO INCONTRA GERARDO GIORDANO SUL SINDACALISMO E I CORPI INTERMEDI.
martedì 22 febbraio 2011
IL SUD E LA COESIONE SOCIALE: LA RIFLESSIONE DEL CLUB LIONS SALERNO HOST CON CARLO BORGOMEO PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE PER IL SUD.
Il dibattito è stato concluso dal II Governatore del
Distretto 108YA Gianfranco Sava (nella foto mentre riceve il guidoncino del Club dal Presidente Giordano)
Sava ha richiamato
della società civile che abbia rispetto per lo Stato al fine di
rafforzare il valore della cittadinanza umanitaria.
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IL VALORE DELL'ESPERIENZA PER UNA SERATA DI RIFLESSIONE
di Gerardo Giordano
Presidente del Lions Club Salerno Host
Dopo aver approfondito recentemente i temi del partenariato euromediterraneo in un momento decisivo dell’evoluzione dei paesi del Magreb, i Lions di Salerno Host pongono oggi al centro della loro riflessione il tema dello sviluppo del Sud.
Lo facciamo dal versante della coesione sociale per capire il significato delle numerose frammentazioni in atto nella società meridionale.
Ci appare sempre più urgente la domanda su come possa essere possibile invertire le tendenze negative degli ultimi anni ed operare una ricomposizione, con opportune convergenze, che consenta di ridurre alcuni divari e soprattutto la migrazione dei nostri migliori cervelli e dei giovani più operosi ed aiuti una ripresa economica locale che rimetta in gioco seriamente il tema del lavoro e dell’occupazione per creare inclusione sociale.
Ripresa che beninteso non può non essere perciò culturale (ed utilizzando così anche il nostro patrimonio culturale come una vera risorsa economica), prima ancora che necessariamente imprenditoriale ed orientata sui bisogni delle imprese meridionali, per le quali occorrono maggiori attenzioni per entrare nella competizione globale,
Una riflessione che vogliamo fare con Carlo Borgomeo alla cui provata esperienza su questi temi, si aggiunge il nuovo impegno di Presidente della Fondazione per il Sud. Ci sono tutte le condizioni per una discussione che consenta di approfondire così gli effetti dei vecchi e nuovi disagi presenti nella nostra società e sugli strumenti più aggiornati per combattere marginalità ed esclusioni sociali: anticamere della povertà e delle nuove difficoltà sociali a cui i Lions vogliono contrapporre la forza e la ricchezza della Cittadinanza Umanitaria.
(nella foto Gerardo Giordano con Carlo Borgomeo alla conclusione della riunione)
mercoledì 16 febbraio 2011
LA DIETA MEDITERRANEA AL CENTRO DI UN CONFRONTO A GIFFONI VALLE PIANA.
martedì 15 febbraio 2011
LA XXV CHARTER DEL CLUB LIONS EBOLI-BATTIPAGLIA HOST
venerdì 4 febbraio 2011
A PROPOSITO DEI CERVELLI IN FUGA: SI DISCUTE NEL QUARTIERE EUROPEO DI BRUXELLES.
Ha moderato la discussione Giovanna Pancheri corrispondente di Sky News.
La serata era stata aperta da una presentazione delle attivita' di Palombella e la lettura della lettera di Celli del 2009 al proprio figliolo, con la quale lo invitava a lasciare l'Italia.
Nel corso dell'evento, inoltre e' stato anche diffuso "Il Manifesto degli espatriati" in 10 punti.
giovedì 3 febbraio 2011
PARLIAMO DI FORMAZIONE.
A proposito del nuovo numero 38 di CAOS-informa. Il punto di vista del direttore Gerardo Giordano.
Man mano che cominciano a prendere forma gli impegni di CAOS-informa attorno aI nuovo percorso di iniziative che si sviluppa con il nuovo ciclo di “Seminari a Fieravecchia” sulla comunicazione, abbiamo incontrato subito un tema che si relaziona immediatamente con il nostro cammino.
Parlo della Formazione, quella con la effe maiuscola.
Anche se non ce ne rendiamo subito conto, il tema della formazione è strettamente correlato con la comunicazione, l’informazione ed il territorio: i tre pilastri su cui abbiamo incentrato l’impegno della nostra riflessione in questo periodo. La formazione è infatti l’anticamera al nostro problema fondamentale che è il lavoro, anzi, la mancanza di lavoro che genera quel disagio e quelle difficoltà che incontrano e conoscono i nostri giovani. Perciò approfondire in questo numero il problema della formazione è una scelta che la redazione ha voluto fare per mettere a fuoco un problema centrale di cui si parla poco o, spesso, a sproposito, senza mai cominciare quella svolta di cui il mercato del lavoro ha bisogno nella nostra regione e nel nostro territorio. Naturalmente è anche una occasione per parlare dell’esperienza della Tenda sull’argomento e di quanto abbiamo fatto e potuto sperimentare finora. Il Centro La Tenda ha svolto nel tempo un grande impegno nel settore della formazione individuandolo quale elemento principale del recupero e del superamento dei disagi, per l’inserimento nel mondo del lavoro come occasione di riscatto di vita e di realizzazione della normalità delle persone.
Ma non tutto è stato facile e non tutto e semplice e scontato.
Quali mutamenti si stanno verificando attorno a noi per progettare un piano di formazione adeguato all’occupabilità dei giovani che intendono formarsi? Che cosa succede nel nostro sistema locale in termini di sviluppo economico e delle imprese? Come adattiamo la formazione a questi cambiamenti? Già queste prime domande ci danno l’idea di una formazione come luogo per imparare a costruire il futuro, cercando di “imparare a fare” e magari anche imparare a “criticare ciò che si fa”.
Ma quali priorità diamo alle attività formative? Come recuperiamo la propensione alla formazione nei soggetti disponibili, a volte adulti, con i loro problemi di vita e le loro difficoltà all’apprendimento, o altre volte magari anche di soggetti immigrati? Sono questi tanti punti di vista su cui basare una progettazione che tenga conto di numerose variabili esistenti in una riflessione a tutto campo sulla formazione. Le rigidità che ancora permangono, mettono a dura prova la possibilità di costruire profili professionali rapidamente adattabili ai mutamenti che intercorrono nelle varie realtà lavorative. Ciò si riflette sulla capacità dei progettisti delle azioni formative di poter proporre e costruire prodotti professionali spendibili su un mercato del lavoro non basato solo sulla possibilità modeste offerte dalla nostra realtà locale. Ma è anche vero che spesso si parla di formazione quasi esclusivamente dal punto di vista degli enti formativi e dei loro problemi come impresa, piuttosto che dal punto di vista dell’offerta della mano d’opera da adattare e formare più adeguatamente alle necessità del mondo delle imprese e alle loro continue trasformazioni. Scrivendo sulla crisi qualche tempo fa ebbi modo di segnalare tre bisogni urgenti per un mondo giovane che, nel proprio tempo, voleva affrontare la crisi e costruire con dignità il proprio futuro: il bisogno di “formarsi” (in tutti i sensi) e poter studiare; crescere sul piano professionale con una formazione adeguata; crescere come persona moderna in una società più civile e tollerante, ma anche più qualificata. Tre bisogni e prospettive che rimangono ancora obiettivi forti da perseguire e da raggiungere e su cui vanno attrezzati, con più decisione, tutti gli strumenti che possono essere utili per aiutare la nostra volenterosa gioventù a perseguire questi importanti obiettivi di vita, per crescere e realizzarsi come persone e cittadini. Sono sicuro che la riflessione aperta con questo numero sulla formazione, potrà essere utile a dare un ulteriore spiraglio di conoscenza su un percorso che può aiutare a creare nuove azioni per la qualificazione non solo di soggetti a rischio di marginalizzazione, ma anche per migliorare gli interventi che, a partire dalla Tenda ma non solo da essa, è possibile realizzare a tutto campo nella nostra realtà.
GERARDO GIORDANO
per Caos-informa periodico del Centro La Tenda Onlus di Salerno, numero 38
link:
http://www.calameo.com/read/0000134244b73551fb0d9