mercoledì 3 agosto 2016

BREXIT ESTIVO ?


Sono ritornato dopo tanti anni di assenza al Giffoni Film Festival.
Ci sono ricomparso come accompagnatore della mia prima nipotina Sophia: italoamericana in carriera di giurato accreditato al 46° Festival, già alla sua giovanissima età.
E’ sempre una grande gioia ritrovarsi a vivere una giornata   dal profumo internazionale di gioventù nel piccolo centro dei Picentini, dove è nata e cresciuta una experience di prim’ordine per la crescita e l’educazione cinematografica (e non solo) dei ragazzi europei. Secondo il Direttore Claudio Gubitosi, 25 milioni di persone hanno seguito on line ed impattato con 4 milioni di contatti il Festival di Giffoni sul web, dove quest’anno è maturata la vittoria di Braccialetti Rossi.
Come nonno di Sophia, mi sono ritrovato direttamente coinvolto nell’entusiasmo vociante ed accogliente dei quattromila giovani e giovanissimi che compongono la platea della giuria del Festival una esperienza unica.  E così ho vissuto da vicino l’interesse ed anche il valore di questa partecipazione ad un evento sicuramente unico, mitico, cresciuto sull’impegno di persone rare e straordinariamente appassionate. 
L’impegno di tante ragazze e ragazzi rappresenta non solo per Giffoni ma anche per l’Italia e l’Europa,  un bel segno di speranza della nostra gioventù. Ma questa estate 2016 che stiamo conoscendo, è segnata piuttosto dalla paura e dalla ossessione delle divisioni e della ostentazione delle violenze.
La mancanza di serenità e di pace lascia interdetti e la scomparsa di punti di riferimento che hanno caratterizzato la vita e la storia del Novecento appaiono quasi un tentativo di voler cancellare un passato ricco di conquiste, realizzate dai Padri fondatori per allargare partecipazione, democrazia, progresso e pace in Europa.
L’Europa senza frontiere, approdo di tanti migranti che scappano dai loro paesi distrutti dalle barbarie e dalle guerre, la libertà di scambio e di circolazione delle persone e delle merci sono state le scelte fondamentali insieme alla moneta unica, come l’euro, che hanno fatto crescere nei nostri paesi, le nuove generazioni lontane sempre più dalle guerre e dalle divisioni della storia.
Si è rafforzata in tante comunità, l’idea della costruzione degli stati uniti dell’Europa per realizzare uno spazio in cui tutti potessero trovare riparo e costruire nuovi progressi per l’umanità.
L’uscita della Gran Bretagna, la perfida Albione, dall’Unione Europea a seguito di un referendum, dopo che i rappresentanti inglesi hanno condizionato, a partire dalla lingua,    tutti i momenti di questa crescita, avendo concorso fortemente alla liberazione dell’Europa dal nazismo, lascia un amaro nelle bocche di tutti i sinceri democratici. Ma non farà abbandonare la strada della costruzione europea della quale il mondo ha un grande bisogno.
E ora, dove approderà la brexit?
Potrebbe rimanere solo un sogno di mezza estate? Purtroppo sappiamo che non sarà così e dovremo saper costruire un modello diverso e capace di affrontare e vincere le nuove sfide di terrore.
GERARDO GIORDANO