giovedì 30 maggio 2013

LA SCOMPARSA IMPROVVISA DI PASQUALE LOSA.

 
Ho appreso con ritardo la improvvisa scomparsa di Pasquale Losa
Un dispiacere immenso per quanti hanno conosciuto Pasquale. 
Da animatore ed educatore dell'Enaoli a sindacalista della Cisl fino a diventare 
Segretario Generale della Unione sindacale di Napoli. 
Un dirigente impegnato che non si è fatto mai sopraffare dalle spavalderie tipiche 
di chi voleva imporre scelte senza partecipazione. 
Mi permetto di ricordarlo con queste due immagini particolari che danno il segno del suo impegno di militante sindacale e anche della nostra amicizia: quelle di un corteo contro il ridimensionamento dell'apparato a produttivo napoletano in una manifestazione di lavoratori dell'industria, verso la fine degli anni ottanta. 
Eravamo insieme quel giorno e, quasi un evento, facemmo insieme tutto il percorso. Qualcuno scattò queste due immagini che ho conservato con nostalgia di un tempo di straordinaria riscossa napoletana e campana. 
Gerardo Giordano con Pasquale Losa
Poi Pasquale Losa prese il volo e la serietà del suo impegno fu premiata varie volte non senza grandissimi sacrifici anche per la sua famiglia. 
Io fui chiamato come Vice Presidente della Provincia di Salerno nel 1995 e lasciai 
la CISL-Campania, Pasquale fu eletto alcuni mesi dopo nel Consiglio Comunale di Napoli 
e divenne prima Assessore nella Giunta di Antonio Bassolino e poi 
Assessore in quella di Rosa Russo Iervolino
Fu Presidente del Consiglio di amministrazione dell'ASIA dove dette ancora il meglio di sè sul tema della raccolta dei rifiuti a Napoli.
Con Pasquale Losa scompare un inesauribile militante sindacale, un efficace ed onesto amministratore pubblico ed una persona per bene.
E' una grande perdita per la sua adorata famiglia, per noi e i suoi tanti amici e per Napoli.
CIAO PASQUALE !

lunedì 27 maggio 2013

CONCLUSA LA TERZA EDIZIONE DI "UNO SPOT PER..."

A notte inoltrata venerdì 24 è stato assegnato ex aequo il premio della Giuria tecnica 
alla finalissima di "uno spot per...". 

La terza edizione della campagna di comunicazione sociale del Centro La Tenda, curata dal gruppo del Progetto giovani,  è stata caratterizzata da una bella partecipazione di giovani registi, comunicatori, attori ed attrici "in erba" che hanno lasciato tutti con il fiato sospeso 
fino alla fine della serata, per la varietà dei lavori presentati: 
tanti spot che danno il segno della partecipazione all'impegno sociale responsabile 
per migliorare i comportamenti specie nel mondo giovanile. 
Il Presidente della Giuria Gerardo Giordano infine ha letto le due motivazioni: 
per la efficacia del messaggio a "Il coraggio di una donna" di Domenico Caprarelli 
e per la originalità dell'idea a "Aliment-azione" di Daniela De Simone
Il premio della giuria comunicazione giovane è stato assegnato allo spot
"Al tavolo o in piedi" sul tema della dipendenze, per la regia di Loris Giuseppe Nese.

Il premio della giuria popolare è' andato alla Comunità delle donne di Brignano,
con lo spot "Il silenzio delle innocenti" che affronta il tema della violenza sulle donne.
Oltre un centinaio di persone hanno seguito i lavori della serata e la 
presentazione dei singoli filmati delle quindici proposte di spot che sono state 
candidate a questa nuova edizione. 
Un pubblico attento che non ha mancato di esprimere il proprio entusiasmo nei momenti salienti delle varie visioni. 
Una bella e allegra serata all'insegna della cultura e della sperimentazione delle nuove tecnologie appllicate ad un nuovo modo di svolgere l'impegno sociale.Tra di loro i team dell'Istituto Antonio Genovesi, del Liceo Da Vinci di Salerno, gli ospiti della comunità alloggio "I Girasoli", gli animatori sociali della Scuola "Cultura e Formazione" di Scafati.
un momento della giuria tecnica al lavoro
La Giuria tecnica era composta da Gerardo Giordano Direttore di Caos Informa, 
Rudy Di Giacomo regista, Max Spera consulente e creativo, Alfonso Nappo video maker e Gianna Metallo responsabile del Progetto Giovani de La Tenda, ed ha avuto il compito faticoso di valutare l'efficacia degli spot presentati, l'originalità e la regia dei lavori.
Le opere premiate avranno dei passaggi video sulle emittenti locali e saranno comunque visibili sul sito del Centro La Tenda

ecco il link de La Tenda: 

venerdì 24 maggio 2013

PAOLO SIGNORINO E LA SUA PITTURA AL PARCO STORICO DELLA FONDAZIONE SICHELGAITA.


L'esperienza professionale, artistica e culturale di Paolo Signorino è stata al centro del confronto della serata organizzata giovedì 23 scorso  dal Parco Storico della Fondazione Fidapa Principessa Sichelgaita, presieduta dalla prof. Clotilde Baccari Cioffi, che ha presentato il valore dell'iniziativa presso il Circolo dei Canottieri di Salerno.



Paolo Signorino
L'omaggio all'artista "Paolo Signorino e la sua pittura" è stata introdotta dal prof. Corradino Pellecchia che ha raccontato i primi anni della formazione del Maestro arricchendo la serata con una fruttuosa intervista durante la quale Signorino ha potuto rivelare tanti episodi della sua ricca vicenda umana e artistica. Autodidatta sul versante artistico. eccentrico visitatore di musei e mostre d'arte, ha ricordato i primo anni dell' Incontro la Galleria d'arte di Feliciano Granati, i contatti con Guttuso e Rita Carotenuto dai quali ha ricevuto molti incoraggiamenti senza avere una scuola di tecnica. 
La numerosa platea è stata arricchita dal divenire del racconto di Paolo Signorino, dei suoi rapporti con Mario Carotenuto, l'incontro con Alfonso Gatto nel 1964 e la frequentazione della galleria il Catalogo, dichiarandosi figlio del liberty che ha ispirato lo spirito dei suoi primi lavori. Poi l'incontro con Filiberto Menna, l'esposizione alla Biennale di Venezia nel 1976 ed i vari approcci tematici: religiosi, la costiera amalfitana, le Tavole dei Santi e la Mostra nel Duomo di Amalfi, l'erbario, i restauri e l'uso dei dagherrotipi per ridisegnare antiche scenografie con la fotografia.  
Durante la coinvolgente ed appassionata conversazione, supportata dal sostegno del nuovo presidente del Circolo Canottieri di Salerno Alberto Gulletta, sono state recitate poesie del poeta salernitano Alfonso Gatto e letti alcuni suoi scritti dalla voce narrante della signora Lella Anziano, mentre scorrevano immagini delle varie opere del maestro Signorino raccolte e digitalizzate da Romano Zega.
il Maestro Paolo Signorino mentre illustra
la sua opera PER EUROPA

sabato 18 maggio 2013

"LE NUOVE FRONTIERE DELLA LIBERTA' RELIGIOSA" NELLA RIFLESSIONE DEL MEIC.

"Le nuove frontiere della libertà religiosa" è stato il tema dell'incontro che si è svolto venerdì sera presso la Sala San Francesco della Parrocchia del Sacro Cuore di Salerno.  Organizzato dal Movimento ecclesiale di Impegno Culturale, gruppo diocesano di Salerno Mons. Guido Terranova, l'incontro è stato introdotto dal Presidente provinciale Gerardo Iuliano.

Presente don Mario D'Elia, Gerardo Iuliano ha introdotto l'incontro, ripercorrendo il ciclo di lavoro del MEIC nell'anno sociale in corso che ha consentito di realizzare vari importanti approfondimenti ecclesiali di natura postconciliare ed ha presentato poi i protagonisti d'eccezione della serata: 




il prof. Stefano Ceccanti, Ordinario di Diritto comparato all'Università La Sapienza di Roma e padre Vincenzo Calabrese, Ofm Direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Salerno.
L'incontro è servito a mettere a confronto  le importanti problematiche connesse oggi alla libertà religiosa nel mondo moderno.  Nei diversi contributi sono stati  messi in risalto luci ed ombre degli aspetti problematici di un sistema di garanzie per la libertà religiosa. Non solo in Europa si pongono problemi  che consentano la tutela delle minoranze, salvaguardando i principi dell'uguaglianza, del pluralismo e della tolleranza. Va sempre cercato un ruolo dello Stato che sappia definire il quadro delle garanzie per i singoli gruppi che non compromettano le differenze e purchè  il riconoscimento delle diversità, non crei problemi al processi di uguaglianza (Ceccanti).
Il primato della coscienza nella libertà religiosa è stato segnalato invece da padre Calabrese che si è soffermato sui ripensamenti in corso in Europa, i limiti della primavera araba ed il valore della laicità dello stato come tracciato dal Presidente Napolitano ad Assisi. Ha poi rilevato il bisogno del supporto culturale come base stessa della fede religiosa, segnalando anche alcuni attacchi malevoli ai cattolici e la necessità spesso  di avere maggiore rispetto da parte di alcuni ambienti laici. 
Un breve dibattito ha dato luogo agli interventi di Bottiglieri, Memoli e Tramontina a cui hanno fatto seguito le risposte dei due relatori.

lunedì 13 maggio 2013

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO: L'INTERVENTO DI ALFONSO ANDRIA.

Credo che il passaggio di oggi possa assumere una valenza rifondativa e di rilancio del partito quanto più piena e lucida si avverta la consapevolezza del profondo e diffuso disorientamento della nostra gente di fronte alle contraddizioni e alle incoerenze, talvolta alle inconcludenze, che hanno contrassegnato questa fase della vita del partito.
Bisogna prendere atto che non emerge e non è percepita da tanta parte della opinione pubblica una linea politica coerente:
• il modo in cui si è arrivati alla formazione dell’attuale governo, probabilmente, anzi certamente inevitabile, dopo un prolungato ed estenuante inseguimento del M5S;
• la gestione rovinosa delle vicende relative all’elezione del Presidente della Repubblica,con l’esposizione al massacro di due figure come quelle di Franco Marini e di Romano Prodi;
hanno lasciato un segno profondissimo, ma ancor prima la base non ha elaborato il risultato elettorale, addebitandolo alla debolezza di una campagna elettorale che partiva dalla previsione di una vittoria data per acquisita.
I toni indebitamente sommessi della campagna, la mancanza di una reale mobilitazione sui territori (che è una responsabilità collettiva, troppo spesso non ammessa o addirittura negata!) sono stati anche, a mio avviso, l’effetto della eccessiva e impropria enfatizzazione delle primarie.
Le primarie: sia quelle per la designazione del candidato premier, sia – soprattutto - le primarie parlamentari, sulle quali si sono dissipate troppe energie (non sempre – come dalle mie parti - limpidamente, correttamente e lealmente impegnate) in una battaglia tribale, terminata la quale sembrava esaurito lo sforzo!
In provincia di Salerno e in Campania, ma mi risulta anche altrove, la gestione delle primarie parlamentari – le quali pure in sé costituiscono un esempio di democrazia realizzato solo dal PD – e i criteri di compilazione delle liste non hanno certamente compensato, ma anzi in taluni casi aggravato l’iniquità del sistema elettorale.
Poi la “controprova”: in tanti comuni il numero dei voti conseguiti dal PD alle elezioni vere di febbraio è stato inferiore a quello delle primarie parlamentari. Si vede che, pur essendo molto ridotta quella platea elettorale, l’empito democratico fu tale, il 29 dicembre, da determinare risultati tanto cospicui: per l'esattezza più che doppi di quelli "attesi”, o meglio verosimilmente prevedibili, nella mia provincia: Salerno, appunto. Ma tanto... si trattava semplicemente di attribuire dei seggi parlamentari: poca roba!
Verrebbe da chiedersi che cosa e chi abbiano “garantito” le commissioni di garanzia regionale e nazionale!
Tornando ai... nostri giorni, c'è - allo stato - un grande deficit di passione e di motivazione che bisogna affrontare con un segnale forte che ricostruisca il partito a cominciare da una segreteria vera, a pieno titolo, che traghetti il PD verso il congresso, non solo per avviarne la fase preparatoria e la celebrazione, ma che promuova – attraverso il coinvolgimento quanto più ampio possibile - la capacità di esprimere un progetto e di recuperare l’unità.
Vorrei cogliere qui lo spunto per richiamare un tema che non mi pare sia emerso dal dibattito, ma che di certo è molto presente nelle sensibilità di Guglielmo Epifani e di Enrico Letta: il Mezzogiorno. So bene che entrambi, dal versante l’uno del Partito e l’altro del Governo, sapranno pronunciare quella parola e soprattutto declinarne il significato e riempire di contenuti le politiche per il Mezzogiorno.
Dicevo della inderogabile esigenza di recupero dell' unità. Una unità che contrasti in modo propositivo la deriva di una altrimenti inevitabile “frammentazione dissolutiva” che trasformerebbe le diversità che nel 2007 hanno costituito – per così dire - una delle “ragioni sociali” di questo partito, in un inevitabile epilogo di contrapposizione tra fazioni, poi non più componibile.
Una segreteria – certo – di transizione, ma comunque forte, senza debolezze e senza opacità, per promuovere una effettiva proiezione verso il futuro da costruire.
Non una transizione puramente e semplicemente conservativa, perché conservare nell’ordinaria amministrazione, nella gestione meramente amministrativa e burocratica, significherebbe distruggere quello che c’è ancora da distruggere.
Il segretario che oggi eleggeremo, il segretario che sarà espresso dal congresso, hanno il compito di ripristinare lo spirito primigenio del partito democratico, allontanando la tentazione e scongiurando il pericolo di rigurgitare modelli passati che ci siamo lasciati alle spalle. Sono convinto che Guglielmo Epifani, con l’esperienza, la sensibilità, la statura che gli sono riconosciute, saprà da subito farsi carico di questa esigenza, direi di questa missione.
Anche così io interpreto quella fiducia che Bersani ripone in un “nuovo inizio”.
Io ci credo, tanto di noi ci credono qui e fuori di qui, ma siamo “pochi”: dobbiamo mobilitarci perché tanti, scettici, delusi, disaffezionati, credano nel nuovo inizio e si impegnino coralmente a ri-costruire il PD e renderlo nuovamente attrattivo.

Roma, 11 maggio 2013

domenica 12 maggio 2013

MILLE STUDENTI A SALERNO CON BIMED PER IL FESTIVAL DEI GIOVANI SCRITTORI.


un aspetto della sala durante la prima
sessione di lavoro

Si è svolto la scorsa settimana presso il Grand Hotel Salerno, il Festival del racconto ambientale e dei giovani scrittori.
L'iniziativa è stata organizzata dalla BIMED, Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo diretta da Andrea Iovino.
Negli incontri durati varie giornate, sono stati coinvolti circa mille ragazzi di varie scuole di ordine e grado, sia campane che nazionali che hanno incontrato scittori e varie personalità della cultura. 
Nelle due sessioni finali di lavoro sono stati presentati i risultati dell'enorme impegno svolto da ogni scuola partecipante che ha visto la pubblicazione di un libro in cui sono stati raccolti i frutti dell'impegno dei tanti giovani che hanno scritto i testi dei racconti che hanno potuto vedere pubblicato il proprio lavoro e pubblicizzare il proprio racconto.  Infatti i libri stampati su ecocarta sono oltre un migliaio ed hanno fatto la gioia di intere scolaresche.
Ma il vero successo delle iniziativa oltre la diffusione della cultura e la sensibilizzazione sui temi del rispetto dell'ambiente e la legalità è venuto anche dalla spinta che Bimed ha dato al turismo scolastico.
Alcuni comuni della provincia di Salerno come Bellosguardo, Corleto Monforte, Roscigno, oltre ad essere visitati, sono stati anche sedi di incontri coinvolgendo così parti del territorio meno conosciuto, oltre le visite  a Salerno del Castello di Arechi e la sede del museo virtuale dell'antica Scuola Medica Salernitana. Inoltre grazie all' "Associazione terra degli orti" è stato anche  possibile far conoscere i migliori prodotti agricoli locali.

la delegazione dell'ITC
A GENOVESI di Salerno

la dott. Mara Andria intervistata
dal direttore BIMED Iovino

Nei due eventi di venerdì 9 maggio, giornata finale degli incontri, sono state presentate le delegazioni di studenti che hanno lavorato per ogni singola scuola ed è stata presentata una scheda dell'università telematica PEGASO dalla dott. Mara Andria.
Le due sessioni sono state entrambe concluse dai concerti sulla musica mediterranea del gruppo etnico e del  folklore Daltrocanto diretto da Antonio Giordano, che ha riscosso una notevole adesione da parte del pubblico giovanile.

venerdì 10 maggio 2013

LA RICERCA DELLA NUOVA SPIRITUALITA'. E' uscito il numero 63 di CAOS-INFORMA la rivista della TENDA. Il "punto di vista" del direttore Gerardo Giordano.

In una delle scorse domeniche di aprile,

il Santo Padre, dalla sua finestra, ha chiesto direttamente ai giovani in piazza se avessero mai sentito, nella loro vita, sentimenti di vicinanza con Gesù.
Il Papa sollecitava i giovani, molto presenti tra le numerose moltitudini di piazza San Pietro, ad esprimersi direttamente ad alta voce e verso di sè.
A parte la novità del rapporto diretto tra il Papa e la piazza, Papa Francesco ha proposto con l’abituale immediatezza che abbiamo imparato a conoscere dai suoi gesti, il grande problema della spiritualità nel nostro tempo.
Ossessionati continuamente dal dover essere e dalla cultura del fare, piuttosto che riflettere, non è facile oggi ammettere che abbiamo bisogno di ritrovare l’intensità del rapporto con Dio e vivere una spiritualità che ci aiuti a superare le numerose incertezze che viviamo nel difficile mondo attuale.
Del resto non è neanche facile affrontare il problema della spiritualità, quando attraversiamo una grande fase di depressione che con la sua crisi occupazionale, riduce l’autonomia delle persone libere e soprattutto lo riduce a quei giovani che vorrebbero avere più certezze per costruire il loro futuro.
Riflettere sulla spiritualità nel tempo che viviamo è diventato un raro esercizio; molto complicato, esso deve essere anche capace di affrontare e risolvere parecchie contraddizioni.
Per noi, al sud, queste contraddizioni sono ancora più forti e numerose per il difficile contesto umano e sociale in cui siamo ripiombati con la crisi degli ultimi anni.
Non intendo indulgere sulle difficoltà del mondo circostante di oggi, per evitare di affrontare i temi della spiritualità. Sono convinto però che essendo il lavoro uno dei momenti fondamentali della vita delle persone, la sua mancanza influenza troppo negativamente la costruzione di percorsi di vita che aiutino lo sforzo della ricerca di percorsi spirituali. Intendo riferirmi a quei momenti in cui sia possibile un maggiore avvicinamento non solo alla ricerca dei Dio, quanto ad una maggiore coerenza con la testimonianza che ci ha dato Gesù Cristo.
La riduzione delle occasioni di lavoro negli ultimi anni al sud, purtroppo non ha ridotto solo le possibilità, ma anche il significato stesso della vita, oltre ad offendere la dignità delle persone e la loro identità, soprattutto quando sono persone operose e volenterose.
Proprio dalla testimonianza della propria operosità attraverso il lavoro, penso che per ciascuno di noi, sia possibile cercare, accogliere e aderire ad una vocazione o ad un cammino di spiritualità che ci aiuti a disegnare ed interpretare per quanto è possibile il disegno di Dio per ciascuno di noi.
Forse potrebbe essere il lavoro stesso il luogo in cui vivere la nostra spiritualità, in una esperienza umana in cui non è necessaria la fuga dal mondo, ma costruire una spiritualità che ritrova proprio nell’esperienza lavorativa un possibile luogo di “santificazione”. Cosicchè, è possibile che la vita e una spiritualità del lavoro si intreccino, come già indicava il Concilio Vaticano II° nella “Gaudium et Spes”.
Ovviamente si tratta di poter realizzare un lavoro non solo materiale ma che abbia anche la possibilità di radicare dentro di se un impegno spirituale. La speranza dei tempi nuovi che sembrano essersi riavviati aiuterà a trovare anche queste strade nuove?


GERARDO GIORDANO

Leggi l'intero numero 63 di Caos-informa on line: http://www.caosinforma.it/numero.php?id=88