venerdì 19 febbraio 2016

GLI ANNI DELLA DOLCE VITA RIVISSUTI DALLA FIDAPA CON LE CARTOLINE ANTICHE DI GERARDO GIORDANO


Gli anni '50 e '60 della dolce vita salernitana sono stati rivissuti in una simpatica serata promossa dall'Associazione FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) presso il Circolo Canottieri Irno di Salerno attraverso le cartoline antiche di Gerardo Giordano.

Dopo un'introduzione della Cerimoniera Rita Mazza Laurenzila Presidente Dina Oliva ha presentato Gerardo Giordano, apprezzato collezionista e profondo conoscitore della storia della citta'; la sua collezione infatti e' spesso un punto di riferimento per documentazioni locali mirate a far rivivere la memoria salernitana. 

Il nostro collezionista ha presentato ed illustrato un excursus di immagini di Salerno nel momento della sua ripresa dopo l'alluvione del 1954, del suo massimo sviluppo urbanistico e della qualita' della vita dell'epoca.  


GERARDO GIORDANO riceve i ringraziamenti della Presidente FIDAPA DINA OLIVA

L'illustrazione, accompagnata al pianoforte dal Maestro Massimo del Masto con melodie di quegli anni, ha dato luogo ad un partecipato coinvolgimento del numeroso pubblico presente, animando vivissime emozioni.

venerdì 12 febbraio 2016

LA MISERICORDIA PER NUOVE SPERANZE DI FUTURO.



In un clima generale di intolleranza frenetica verso il diverso e di guerra aperta al nemico, il Santo Padre Francesco ha indetto coraggiosamente il Giubileo straordinario della Misericordia.
Con l’apertura di tante Porte Sante nelle grandi Chiese del mondo, il territorio ed il suo popolo di Dio, è diventato protagonista della partecipazione di una nuova occasione per redimersi dai propri peccati e poter accedere alle indulgenze giubilari attraversando una delle Porte.
L’etica cristiana ci richiama con l’iniziativa di Papa Francesco alla compassione ed alla pietà verso i più deboli e svantaggiati che precipitano nelle difficoltà più pericolose della vita.
Il tema della Misericordia capita a proposito della riflessione che facciamo in questo numero sulla questione dei migranti (non sta più bene parlare di immigrati).
Da mesi l’Europa è attraversata da lunghe colonne di persone che fuggono dalla guerra e da esasperanti violenze, alla ricerca di un riparo sicuro per vivere una vita più tranquilla.
Non solo a Lampedusa, primo avamposto di salvezza per tanti, ma anche in Grecia e in Turchia si sono formati avamposti dove arrivano famiglie intere e   grandi flussi di persone. Molti sono diretti verso il nord Europa dove in passato sono stati anticipati da conoscenti o altri familiari che ora sperano di raggiungere.
E’ veramente molto penoso assistere alle difficoltà cui sono sottoposte   queste persone, in altri paesi, dopo che sono state salvate dalla nostra Marina, per mettere piede sul suolo europeo.
La concomitanza con la giornata della memoria ci ha, nel frattempo richiamati ai disagi anche peggiori forse, vissuti da altri popoli nell’epoca nazista. Ma queste giornate ci hanno fatto verificare anche come ci sia ancora un ritardo culturale nell’accettare fuggiaschi e con loro, nuove situazione determinate dalla storia a cui bisogna porre rimedio. Né si può dimenticare che i Padri fondatori dell’Europa la fecero nascere e si è sviluppata, dopo la seconda guerra mondiale, con i loro forti valori di libertà e giustizia, proprio per evitare che i disastri umani di un tempo buio, potessero ripetersi e la gente potesse trovare un luogo sicuro.
Rivedere mura in costruzione e reticolati per ridurre gli spazi di accesso; ridurre i migranti a covi di terroristi, senza accoglienza, penso che ci riporti molto indietro al passato.
I grandi problemi del nostro tempo in fondo sono risultati di storie sconosciute di piccole persone che sono costrette a fuggire dalle loro case e dai loro paesi per sfuggire a guerre e ad eccidi. Sono storie di donne incinte e di bambini e bambine che devono lasciare le loro scuole e i loro asili per mettersi in viaggio insieme a nonni o ad anziani stanchi e cadenti e arrivare possibilmente vivi su approdi difficili se non su spiagge pericolose.
Questo mondo in cammino non può essere costituito solo da terroristi, perché non lo è, e le regole per censirlo non devono ridursi ad un disinteresse per la loro condizione ed il loro futuro.
Penso che ciò che sta avvenendo in queste settimane non faccia bene a quell’Europa che abbiamo concorso a costruire e a noi stessi che pensavamo ad una società partecipativa, democratica e aperta per costruire nuove libertà e nuovi progressi per tutti.
Auguriamoci che un clima di misericordia aiuti tutte le persone di buona volontà a lavorare per darci momenti migliori e più carichi di speranze!

GERARDO GIORDANO