domenica 31 luglio 2011

PRESENTATO A CAVA "TERRE DI BRIGANTI" DI POMPEO ONESTI.

Alla presenza di un numeroso pubblico, è stato presentato ieri sera al Social Tennis Club di Cava dei Tirreni "Terra di Briganti" momenti di storia meridionale, l'ultimo libro di Pompeo Onesti.

Furono eroi o briganti? E' stato questo l'interrogativo della serata a cui hanno cercato di dare una risposta il dott. Pietro Golia ed il prof. Giuseppe Cirillo.

I diversi punti di vista dei due interlocutori sono stati poi riportati nel contesto in cui si svolge la trama del libro che è stata illustratta dall'avv. Francesco Accarino presidente del Club di Cava che ha poi chiamato in causa direttamente l'autore Pompeo Onesti che ha ripercorso i motivi che lo hanno spinto a trattare un argomento così delicato proprio nell'anno in cui ricorre il 150 anniversario dell'Unità d'Italia.
Filmati con immagini di episodi che richiamano l'argomento e musiche d'epoca hanno arricchito la serata.

giovedì 28 luglio 2011

LA 35a CHARTER NIGHT DEL LEO CLUB SALERNO HOST.

Si è svolta presso il Castello Medioevale di Salerno Arechi la 35a Charter night dei Leo Club "Salerno Host" e la visita ufficiale del Presidente del Distretto 108YA, in presenza di numerose autorità lionistiche e civili.

Il presidente Ernesto De Sio, uscente, dopo un brillante anno di impegno, ha trasferito la campana ad Anna Nobile che assicurerà l'impegno del Club per il prossimo asso sociale 2011-2012.
Nel corso della serata hanno preso la parola vari past presidenti che si sono succeduti nel corso dei 35 anni di vita del club salernitano.


Dopo la cerimonia di ammissione dei nuovi soci, hanno portato il saluto del Club Lions Salerno Host il past presidente Gerardo Giordano e l'Advisor distrettuale Lions Bruno Cavaliere.

Ha concluso la serata il Presidente del Distretto Leo Giuseppe D'Anna. E' seguito un piacevole incontro conviviale dei soci ed ospiti.

lunedì 18 luglio 2011

AD ALTOMONTE IL SEMINARIO DELLE NUOVE CARICHE LIONS.

Si è svolto in questo caldissimo fine settimana il Seminario delle Cariche dei dirigenti Lions per l'anno sociale 2011-2012 indetto dal nuovo Governatore del Distretto 108YA Michele Ruperto (nella foto). L'incontro si è tenuto ad Altomonte l'importante centro culturale calabrese famoso per il suo interessante Centro Storico.


La tre giorni di lavoro, partita venerdì pomeriggio con la cerimonia inaugurale nel Salone Razetti nel Convento dei Dominicani, ha visto la partecipazione di decine di nuovi dirigenti dei Clubs delle tre regioni del Distretto 108YA e numerosi dirigenti di vari livelli e gli interventi degli eletti nel recente congresso di Lamezia Terme. Durante i lavori sono intervenuti tra gli altri il primo vice governatore Gianfranco Sava, il secondo Vice Governatore Luigi Buffardi ed il Past Governatore Emilio Cirillo ed Direttore internazionale Ermanno Bocchini. Ha poi svolto la relazione programmatica il nuovo Governatore Michele Ruperto, il cui motto è “nulla è impossibile... se lo vuoi; anche le utopie sono una meta”.
Erano presenti anche numerosi past Governatori. L'incontro si nè concluso domentica con la Santa Messa nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione.

nelle foto: i past Governatori e a fianco il Governatore Ruperto mentre svolge la sua relazione con il motto ed il guidoncino sul computer.





sotto: La sala centrale dell'incontro durante i lavori della sessione di sabato mattina.

L'IDENTITA' DA RITROVARE !

Il ritorno dell’estate ci riporta alla nostrana atmosfera di sempre, fatta di sole, mare e dal verde dei nostri straordinari paesaggi.
E’ il tempo più bello che si accompagna alla tradizione del buon vivere, sereni e senza scosse, tipico della migliore tradizione del nostro mondo locale.
In questo clima apparentemente tranquillo, qualche volta è possibile anche indulgere in qualche riflessione nostalgica sul passato, sul prossimo futuro, sulle nostre aspettative di riscatto.
Così spesso l’animazione estiva, con il suo ritmo rallentato, o qualche volta movimentato, ci distrae dalle difficoltà quotidiane e dai difficili problemi della vita ordinaria e ci porta nella ricerca di noi stessi.
Eppure, anche quando ci sforziamo di riscoprire il profilo profondo delle nostre “note” caratteristiche, che ci fanno sentire spesso orgogliosi di fare parte di un territorio unico al mondo, riemerge sempre con forza il tema del chi siamo veramente oggi. Che tipo di comunità siamo diventati.
In sostanza riemerge il bisogno di riscoprire la nostra identità.
Se ne abbiamo ancora una! Una, almeno capace di reggere ad un minimo confronto con le tempestose omologazioni del mercato globale.
Veramente le nuove, continue emozioni della globalizzazione della economia, sono proprio quelle di farci diventare sempre più simili ad altri, negli usi e nei costumi (forse sarebbe meglio dire nei consumi…). E questo potrebbe essere anche una buona cosa per farci essere più uguali gli uni agli altri. Se non che, l’uguaglianza non sembra essere diventato un obiettivo interessante per il mondo del mercato globale!
Forse l’uguaglianza si è perduta cercando la solidarietà.
Per questo l’insistenza verso la ricerca della propria identità, nel grande mare delle difficoltà della omologazione, anche culturale dei nostri tempi, ha preso, negli ultimi anni, maggiore vigore.
Così il bisogno stringente di costruire la propria identità, dare linfa alle proprie radici, insistere sulle proprie differenze, ha dato vita ad un impegno sempre più appassionato per individuare dalle proprie diversità ed originalità, un ulteriore motivo di orgoglio capace di suscitare un nuovo modo di confrontarsi con gli altri e forse poterli accettare con le loro diversità e differenze.
Così almeno vogliamo sperare quando, a volte, vediamo taluni accentuare i toni della propria identità come l’elemento per nuove impensabili “guerre di religione” o per nuovi conflitti.
Sono convinto tuttavia che l’esaltazione dei propri elementi distintivi e le caratteristiche originali di una comunità o di un popolo, siano un indispensabile elemento dello sviluppo collettivo che può dare senso ad un progetto di vita e di crescita anche civile e sociale. Un valore, in realtà, che contribuisca a dare il senso ad una appartenenza - come ci ricorda un moderno drammaturgo e scrittore, nato nel Cilento, come Ruggero Cappuccio - che non è necessariamente un aspetto negativo. Anzi concorre a suscitare quella memoria collettiva di famiglia, di contrada, di un comune che aiuti a riscoprire le energie ed i tesori nascosti nelle comunità e nei territori di quelle che, specie al sud, ma non solo, oggi vengono ricordate come le piccole patrie: terre di emigrazioni e di abbandoni, spesso dimenticate dai grandi comunicatori e dai grandi media.
Per questo lo sforzo nella ricerca della propria identità deve essere incoraggiato e alimentato per conoscere meglio le nostre radici e le nostre provenienze.
Il tema così delicato dell’identità, tocca anche l’esperienza di un’associazione come La Tenda che nel suo impegno pluridecennale, ormai ha il suo vissuto e la sua storia di soggetto collettivo con il suo carattere identitario, i suoi aspetti religiosi, educativi e di ricerca culturale che dovrebbero essere meglio conosciuti, proprio per la singolarità, al sud, di una solida esperienza realizzata: area di confine nel grande oceano delle diversità, delle disuguaglianze e delle marginalità.

GERARDO GIORDANO per CAOS-informa n. 42,