giovedì 5 novembre 2015

UN GIORNO ALL'EXPO 2015.

Sono tra quelli che sono andati a Milano per visitare EXPO 2015.  Anch’io in una splendida giornata di sole ottobrino milanese, mi sono ritrovato insieme a mia moglie Luciana, nella immensa partecipazione di questa grande kermesse internazionale che si è svolta nel nostro Paese.
Non ci sono parole per definire le emozioni che si sono scatenate! Eppure non è la mia prima expo a cui partecipo. Anche Lisbona, anni fa, fu uno straordinario centro di meraviglie e progresso, tuttavia Expo Milano 2015, è stata una prova di emozioni molto più profonde e forti. Non solo perché si è svolta nel nostro Paese; anche per la estesa partecipazione internazionale dei tanti paesi espositori con i loro strabilianti padiglioni e poi degli straordinari e numerosi visitatori.
Pareva che dovesse essere un fallimento: invece si è rivelata un grande successo...
Forse lo spettacolo più bello e interessante è stato costruito proprio dalla gente che vi ha partecipato e preso parte. Il gran vociare festante e l’allegria di una moltitudine di giovani e giovanissimi che si mischiava volentieri con altre persone di ogni dove e di ogni età, ha reso più piacevoli le difficoltà di un affollamento inverosimile.
Ma mi ha veramente impressionato il sentimento diffuso verso la scoperta di cose nuove (le enormi file per accedere ai padiglioni dei paesi ospiti, per non dire di quelli italiani) e la disponibilità e l’interesse verso le proposte degli altri: uno sforzo evidentemente per avvicinare culture e realtà di popoli non conosciuti. Gli “altri”, appunto, dove e come vivono, e di cosa vivono e cosa mangiano.
Mettere il cibo al centro dell’attenzione è stata una mossa vincente, soprattutto per il nostro Paese uscito vittorioso da questa prova su cui ha pesato anche la storia e la tradizione italiana nella produzione di tanti prodotti alimentari e l’esperienza nella gastronomia ormai conosciuta in tutto il mondo per il suo valore e la qualità, a partire proprio dalla dieta mediterranea che in questi giorni viene costantemente richiamata come uno stile di vita antico ma sempre valido.
EXPO 2015 ha costituito anche una opportunità per moltissimi istituti scolastici di sperimentare la partecipazione comunitaria ad eventi internazionali. Non avendo la tradizione delle divise scolastiche è stato molto simpatico vedere le strabilianti soluzioni inventate dagli insegnanti per tenere insieme le compagini studentesche di classi e istituti omogenei: cappellini, magliette, giacchette automobilistiche; tutto quello che poteva in qualche modo riuscire a distinguere un gruppo di scolari dall’altro. Proprio tante belle e originali trovate che accompagnano l’attrazione verso l’informazione e le nuove conoscenze ai diversi modelli e stili di vita offerti nei vari padiglioni e differenti dai propri.
La città di Milano esce da questa straordinaria avventura, molto rafforzata per la determinazione a realizzare l’evento ma anche per l’organizzazione e la disponibilità all’accoglienza. Dal sistema pubblico dei trasporti, agli hotels e alla ristorazione, e poi il mondo della cultura, ile mostre ed i musei, quello che non avrei mai immaginato era avere una Milano città turistica.
Già da tempo la città si stava preparando a questo evento con un nuovo ruolo e soprattutto una trasformazione del proprio modello urbano. Expo ha contribuito enormemente all’ammodernamento della città e di tanti suoi luoghi tipici. Uno sforzo enorme che ha avuto una funzione decisiva   per la buona riuscita dell’evento.
Ne è emersa una forte cultura organizzativa che non ha sembrato dare spazio all’improvvisazione e alle scelte occasionali.
GERARDO GIORDANO