lunedì 21 marzo 2016

LA COMUNICAZIONE QUASI UNA CURA.

 Mi è capitato, ultimamente, di ricevere sms di alcuni servizi sanitari che mi ricordavano l’orario della visita specialistica a cui mi ero prenotato e mi chiedevano di non perdere il turno assegnato. Ammetto che non ero preparato a tanto! 
Anzi ho accettato di buon grado il fatto che questi servizi si ricordassero di me e mi invitassero a non perdere il turno per potermi eventualmente sostituire con un’altra persona. 
Sono certamente alcune delle novità introdotte nel sistema sanitario, ma sono soprattutto un modo nuovo di intrattenere un rapporto più diretto con il cittadino-utente più e meglio partecipato. 
Questa piccola ma importante novità, tuttavia si inserisce in un modo nuovo di comunicare con il cittadino-utente-paziente, con una diversa modalità informativa che finora era quasi sconosciuta, ove il cittadino quasi non aveva alcun diritto, specie quello di essere informato. 
 Dopo questo recupero di metodo, così importante, si vede subito che rimane ancora molto cammino da fare per realizzare un mondo di progresso o meglio di maggiore partecipazione, dove già semplicemente l’uso di strumenti telematici potrebbero rendere la nostra vita più semplice, almeno sotto il profilo burocratico. Laddove, naturalmente è sempre la comunicazione verbale che definisce i miglioramenti del rapporto, specie in una condizione di operatore sanitario-paziente. 
Non c’è dubbio che il migliorato aspetto della comunicazione in generale, sta costringendo sempre più, a perfezionare la situazione, e la modalità stessa della comunicazione è diventata, spesso strumento della cura Il problema dei nostri tempi è infatti quello di costruire un rapporto tra il sanitario ed il paziente-utente, tale da riuscire a trasferire i contenuti di una terapia riabilitativa in maniera da consentire una adeguata autonomia personale e sociale del paziente e da inserire lo stesso intervento terapeutico in una condizione di vita quasi “normale”. 
Guardando avanti, penso che dobbiamo prefigurare ed augurarci un risanamento generale del rapporto con i cittadini in termini di maggiore ascolto, informazione ed aiuto nel settore dei servizi sanitari. Ciò al fine di promuovere un maggiore sviluppo della partecipazione nei vari momenti del rapporto con le strutture ed i servizi sanitari, senza dimenticare che è in primo luogo dall’“ascolto” dei cittadini-utenti, e da un perfezionamento qualitativo ed accurato della comunicazione verbale, può evolversi un importante servizio di cura al cittadino che vive e migliora anche del suo gradimento. 
 GERARDO GIORDANO

e' uscito il numero 95 ci CAOS-informa.
 Ecco il link: http://www.caosinforma.it/numero.php?id=125

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