martedì 22 marzo 2011

IL LAVORO CHE NON C'E' di Gerardo Giordano sul numero 39 di CAOS-informa

Chi ha visto il lavoro? Che fine ha fatto il lavoro nella nostra Provincia? E nella Regione?
Sembra che l’occupazione in Campania, anche se non solo in essa, sia diventata una merce sempre più rara.
Eppure nel cammino abituale di CAOS-informa, mentre attraversiamo tanti disagi ed incrociamo tanti problemi, il tema del lavoro è sempre centrale e ricercato.
E non basta più la denuncia!
Lo sforzo che cerchiamo di compiere, come rivista ancorata alla realtà, è sempre quello di analizzare i fatti, per capire le cose e soprattutto la provenienza delle difficoltà che rallentano o impediscono il cammino verso la normalità.
Anche in questo caso perciò, vale la pena di ricorrere al nostro abituale modo di essere e di fare.
Negli ultimi anni il mercato del lavoro campano ha compiuto regressi giganteschi.
Gradualmente dal 2004 in poi, sono andate riducendosi tutte le possibilità di impiego. Tanta gente è stata espulsa dal cosiddetto ciclo produttivo. Moltissimi giovani lavoratori, studenti e ricercatori, sono andati via dalla nostra terra per cercare fortuna altrove e costruirsi una prospettiva di vita.
E, se la carta dell’emigrazione è stata vista dai nostri giovani come una strada per costruirsi un futuro, molti altri, giovani come loro, ma di paesi sottosviluppati, hanno pensato che forse il vuoto lasciato dai nostri ragazzi poteva colmare i vuoti delle loro immense difficoltà.
Sono le insopportabili contraddizioni del tempo che viviamo. Anzi, mai come in queste ultime settimane, le scene di questi nuovi bisogni, si ripetono come emergenza davanti ai nostri occhi con gli sbarchi di profughi nei porti di Lampedusa o attraverso terribili immagini che provengono dai paesi del Magreb con i tanti giovani, uomini e donne, che esprimono bisogni di libertà, di uguaglianza e democrazia: in tutto il Mediterraneo come non mai.
Come fa rilevare un recente documento, praticamente quasi sconosciuto, che va sotto il nome di Piano di azione per il lavoro cosiddetto “Campania al lavoro”, presentato della Regione Campania solo l’ottobre scorso “disoccupazione ed inattività in Campania appaiono strettamente interconnessi da veri e proprio vasi comunicanti tanto che il loro confine si confonde”. Concetti molto precisi di una realtà certamente molto difficile.
Stiamo parlando di un documento che costituisce la premessa teorica, il presupposto del Piano che deve intervenire nei prossimi anni in Campania con apposite risorse, e che ci dà tutti i numeri del disastro e gli elementi di analisi di tutte le difficoltà che affliggono il nostro territorio regionale.
Evito di sorprendervi con i numeri da brivido che gli analisti sono riusciti a mettere insieme con il distacco di chi deve solo fotografare le cose.
Ma non c’è dubbio che forse occorrerebbe una illustrazione e non sarebbe male una discussione non solo istituzionale su questo documento. Specie per organizzazioni come La Tenda che in questi ultimi anni si sono spesi notevolmente per aprire nuovi capitoli nella sperimentazione e la ricerca del lavoro attraverso esperienze positive di cooperazione sociale. I risultati di un immenso lavoro che ha dato buoni frutti sperimentando buone pratiche per ridurre il disagio in tanti giovani in difficoltà sono sotto gli occhi di tutti!
Per questo bisogna aprire una fase di utili confronti sull’avvio del Piano e sulle scelte e gli interventi che propone per le varie categorie di utenti, per affrontare con decisione la questione del lavoro, proprio alla luce degli avvenimenti epocali che stanno cambiando le cose attorno a noi e stanno caratterizzando queste prime settimane del secondo decennio del terzo millennio.

GERARDO GIORDANO

il "punto di vista" del direttore per Caos-informa periodico del Centro La Tenda Onlus di Salerno, numero 39.
Link: http://en.calameo.com/read/0000134246c3490d76c90


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