venerdì 15 aprile 2016

PARLIAMO ANCORA DI DONNE.

Perché ha senso riparlarne ancora. Non basta fermarsi all’ 8 marzo?

Trattenersi a riflettere sull’argomento significa cercare di reinterpretare meglio il senso delle cose che stiamo vivendo in questo nostro tempo senza rendercene troppo conto.
Un’ abominevole quotidianità, fatta di cronache buie e raccapriccianti, incredibili e inverosimili da sopportare, ci riparla delle donne, della difficoltà di essere donna oggi!
Forse i tanti fatti quotidiani vogliono richiamarci solo sulla difficoltà della condizione femminile di questo tempo: una condizione civile, sociale, o forse semplicemente umana, che ci costringe a rispondere a questa domanda e chiederci ancora come si può riuscire ad essere donna oggi.
O meglio si può essere ancora donna oggi? Nel mare delle difficoltà e delle cattiverie che accadono sotto i nostri occhi anche nei posti più impensabili.
I bilanci della Storia che vengono svolti periodicamente nel nostro Paese, ci invitano a riflettere su quanto cammino sia stato fatto per dare emancipazione e parità istituzionale alle donne.
In realtà verifichiamo ogni giorno, come la condizione della donna in tanta parte del mondo ed anche in alcuni paese dell’Europa, sia messa in discussione continuamente da atteggiamenti, comportamenti e stili di vita che ne compromettono tutte o molte di quelle forme di miglioramento o di emancipazione sociale che riteniamo siano state raggiunte ed assestate in questa nostra epoca.
La disparità tra i vari paesi, la dice lunga sulle tante difficoltà e disuguaglianze che ancora permangono in tanti parti del mondo, invece di rendere meno pesanti le condizioni di vita ed almeno accettabili alcuni elementi delle tante disparità, a cominciare dal ruolo di mamma e supportare l’infanzia dopo una buona nascita senza abbandoni.
Ma se pensiamo alla grandezza del fenomeno dei migranti in tante parti del globo, la situazione appare così grave e tragica che è veramente difficile immaginare una cambiamento dello stato di cose nell’immediato, mentre traspaiono solo le sofferenze di tante persone che sembrano non riuscire a trovare uno sbocco ai loro difficili problemi. Per non parlare del tema della povertà e dell’infanzia abbandonata e del lavoro minorile, tanto per citarne alcuni, le cui sofferenze ricadono in gran parte sulla condizione femminile del nostro tempo.
Naturalmente non vanno trascurate tutte quelle questioni, che la cronaca ci sottopone continuamente come elementi delle perversioni raggiunte nell’ambito di una confusa armonia emancipativa, e che riporta indietro il rinnovato rapporto uomo-donna anche nei paesi più emancipati, Italia compresa. 
Penso che riuscire a mantenere un livello di attenzione costante su questo tema possa essere molto utile per evitare un isolamento o l’abbandono sui temi dell’emancipazione e della violenza sulle donne e per meglio conoscerne le continua evoluzione.


GERARDO GIORDANO

è uscito il numero 96 di "CAOS-informa" la rivista del Centro La Tenda. Ecco il link: clikka sopra
http://www.caosinforma.it/numero.php?id=126

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