venerdì 29 marzo 2013

AUTORITA’, AUTORITARISMO, AUTOREVOLEZZA e CONDIVISIONE. É uscito il n. 62 di Caos-informa.


Riflettere sul significato dell’autorità oggi è quanto mai opportuno e necessario.
Tutto ciò che sta accadendo attorno a noi ritrova la dimensione dell’autorità come punto centrale da cui derivano gran parte delle difficoltà che viviamo quotidianamente ed i conflitti che ci attraversano.
Potremmo dire quasi, che è proprio il tema dell’autorità che è all’origine della crisi che ci sta affliggendo, purtroppo non solo noi italiani, anche se spesso è più un malcelato senso dell’autorità che ha finito per rendere le cose più difficili.
Le difficoltà nella gestione di processi economici e sociali così complessi come quelli a cui assistiamo e più spesso, la crisi della politica che, per autoreferenziarsi, ha sempre più ridotto gli spazi della partecipazione alla vita pubblica, hanno contribuito ancora maggiormente a dare all’idea dell’autorità una dimensione sempre più autoritaria e fuori dal buon senso. Sembrano scomparse parole come confronto, dialogo sociale, concertazione e via dicendo.  
Così quello che dovrebbe essere interpretato o vissuto da noi cittadini comuni, come un valore - che si sostanzia in una  disponibilità a rendersi utile alla comunità o meglio a rendere un servizio ai cittadini - è sempre più vissuto come un peso, se non un orpello inutile di cui si può fare a meno che sta introducendo nella società moderna rotture laceranti.
Eppure nonostante tutti i limiti che si manifestano quotidianamente,  nell’esercizio di una qualunque attività, è molto avvertito il bisogno di un riferimento ad “una autorità”, cioè ad un “organo superiore” ( terzo, magari indipendente o al di sopra delle parti), cui rivolgersi nei vari momenti di difficoltà della vita sociale e pubblica.
Viene a galla così che l’autorità non può essere esercitata in sè. Essa deriva da una legittimazione che promana la sua efficacia e la sua forza, particolarmente dal carisma di chi esercita il ruolo di guida o il “potere” di essere un’autorità.
Purtroppo la carenza, o più spesso, proprio la mancanza di carisma nei leaders, a cui ci siamo dovuti adattare, ci riporta al modo in cui vengono formate le varie  elités da cui prendono vita i gruppi dirigenti dappertutto ed a tutti i livelli.   Ne deriva che esiste un grave problema  nella formazione delle leaderships (sarebbe meglio parlare ormai delle aristocrazie) che in tali gruppi dirigenti devono riuscire a far vivere la forza dell’autorità, in una dimensione che non può più essere autoritaria, ma invece profondamente partecipativa, come dovrebbe essere, con tutte le difficoltà che questo può comportare in tema di esercizio della democrazia che così faticosamente i popoli hanno conquistato nel tempo.
Del resto nessuno ha mai pensato che la democrazia sia uno strumento di semplice esercizio o applicazione.
E’ infatti, proprio l’autorevolezza quello di cui oggi abbiamo bisogno di vedere in coloro che assumono la responsabilità di essere quell’autorità di cui avvertiamo anche inconsciamente il bisogno nelle giornate difficili e tumultuose del nostro tempo.
I vari ed autorevoli contributi che abbiamo chiesto e raccolti sul tema che abbiamo scelto nella nostra riflessione di questo mese, ci aiutano ad approfondire meglio la questione e spero che ci aiutino anche ad operare meglio per raggiungere più in fretta, tutta la normalità di cui abbiamo bisogno e quel bene comune che desidereremmo.
GERARDO GIORDANO

Leggi il numero 62. Ecco il link: http://www.caosinforma.it/numero.php?id=87

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