mercoledì 26 ottobre 2011

CONSEGNATI DAI LIONS A SALERNO GLI APPARECCHI DI RADIOLOGIA PEDIATRICA.


Lunedì 24 Ottobre, nell'aula "Scozia" dell'Azienda Ospedaliera "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno, alla presenza del 1° Vice Giovernatore Lions Gianfranco Sava (nella foto con la Sig. Linda Baldi De Masi) e di varie autorità civili, sanitarie  e lionistiche, si è svolta la cerimonia di consegna delle apparecchiature per la radioterapia pediatrica.
I lavori sono stati introdotti dalla presidente del Club Lions "Salerno Duomo" Mariagrazia Russomando Eusebio, dalla Signora Linda Baldi De Masi e proseguiti con gli interventi della dott. Virgilia Scafarto, Direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliera e del dott Davide Di Gennaro, direttore della struttura complessa di radioterapia, del PG Bruno Cavaliere.

Nel corso della cerimonia, a cui hanno preso parte il Sen. Alfonso Andria, la Vice Sindaco di Salerno Eva Avossa, la Vice Presidente della Provincia di Salerno Anna Ferrazzano e molte autorità sanitarie, dirigenti e soci Lions, il Past Governatore del Distretto 108YA Emilio Cirillo, ha consegnato il premio Melvin Jones alla Signora Linda Baldi De Masi, autrice della raccolta di fondi - che ha consentito con le sue iniziative, di realizzare l'acquisto delle apparecchiature donate che sono particolarmente necessarie per i piccoli malati oncologici - per il suo costante impegno nelle attività solidaristiche dell'associazione lionistica.

S.E. Monsignor Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita, ha poi  benedetto in reparto le apparecchiature donate dal Lions Club "Salerno Duomo", che consentono ai piccoli pazienti di mantenere la posizione di immobilità durante le sedute del delicato trattamento, al fine di limitare il coinvolgimento e la eventuale distruzione di cellule sane limitrofe alle zone soggette all'azione delle radiazioni.
Scienza e fede,  insieme per la vita, alla ricerca di risposte e soluzioni concrete, per consentire ad ogni persona di non abbandonare l'immensa speranza data dall'infinita nobiltà della vita stessa.
L'emblematico sguardo del piccolo paziente sulla brochure d'invito al service, evocava un sentimento di dolorosa impotenza ma, al tempo stesso, opportunità di sfida nella sofferenza, affinchè le nostre azioni solidali tornino a portare speranza illuminando il mondo di quel bambino, restituendogli il sorriso.

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