venerdì 19 marzo 2010

IL MUSEO DELLO SBARCO DI SALERNO E LA VISITA AL MUSEO REALE DELL'ARMATA E DELLA STORIA MILITARE DI BRUXELLES.


Insieme ad un cospicuo gruppo di giovani studenti fiamminghi ed a tanti ragazzi di scuole medie belghe, mi sono trovato a visitare a Bruxelles nei giorni scorsi,
il Museo Reale dell'Armata e della Storia Militare.

Vale la pena di fermarsi un momento su questo piccolo evento personale perche' nel nostro Paese, quasi mai

abbiamo la possibilita' di poter visitare musei storici e ben fatti.

Il nostro patrimonio culturale e' cosí
numeroso e vasto che non ha bisogno di avere musei di questo tipo, anche perche'siamo di memoria corta e molto fragile. Spesso conviene anche dimenticare quello che e' accaduto!
Invece il tempo trascorso in questo museo di Bruxelles, ti trasferisce direttamente nelle varie epoche - attraverso i tanti reperti - richiamando anche direttamente le tante guerre e i tanti orrori che l'Europa, il Belgio e l'umanita' hanno attraversato.

Gli strumenti di guerra sono stati riordinati secondo alcuni criteri particolari che mettono in evidenza aspetti fondamentali delle epoche a cui si riferiscono e a seconda delle varie armi (esercito, marina, aviazione) o di grandi battaglie, senza trascurare gli ultimi eventi della prima

e seconda guerra mondiale con uno spazio notevole alla Shoa' ed al periodo delle grandi tragedie non solo europee.
L'aspetto didattico e' notevole. Anche quello didascalico.
Sono rimasto impressionato dalla serieta' dei giovani che seguivano le spiegazioni trovandosi al cospetto dei reperti di grandi tragedie ed eventi che hanno segnato la Storia.
Cosi', passando davanti alle tabelle che ricordano gli sbarchi alleati nell'Italia del sud, mi sono ricordato delle discussioni che erano riprese dopo il 2003, in occasione delle celebrazioni per ricordare i sessanta anni passati dallo sbarco di Salerno. In quei giorni riprese fiato l'idea di dotare il nostro territorio di un "Museo dello Sbarco" ove si potessero sistemare non solo i cimeli, ma anche la raccolta delle documentazioni e dei materiali che dessero alle giovani generazioni un'idea di quello che e' successo dalle nostre parti e quali valori - come la liberta' e la democrazia - il sacrificio di tanti giovani dei paesi alleati, in primo luogo inglesi e americani, sono riusciti a salvaguardare.
In varie circostanze mi sono permesso di avanzare proposte per allocare nella Piana del Sele una struttura del genere, certo non un museo presepe come qualcuno ha voluto intendere, ma un luogo dove ritrovare i percorsi della Storia e l'Identita' perduta di piu' generazioni per la ripresa di una autentica politica di pace.
Chissa' che in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell'Unita' d'Italia, i nuovi governi che verranno non saranno capaci di riprendere in considerazione seriamente quest'ídea.
GERARDO GIORDANO








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