giovedì 30 giugno 2016

VERSO NUOVI DESTINI ...

Siamo tutti preoccupati dalla mancata partecipazione dei cittadini ai momenti del voto. Ci sembra che le assenze riducano il valore delle verifiche elettorali e della democrazia.
Anche le recenti elezioni amministrative e persino i numerosi ballottaggi, hanno fatto registrare un calo elevato di elettori ai seggi.
Come dobbiamo considerare questo fenomeno alla luce dei tanti avvenimenti che circondano la vita pubblica nazionale in questo momento?
Solo un disinteresse verso la politica o la difficoltà a vivere con impegno i vari momenti della partecipazione istituzionale?
A voler considerare l’ampiezza dei vari movimenti di volontariato che sono cresciuti nel nostri Paese, in questi ultimi anni, in tanti settori, è difficile pensare al nostro come un popolo che si nasconda dietro la complessità dei problemi per ridurre la propria partecipazione alla vita comune. Non sembra apparire un calo di democrazia!
Dunque l’astensione elettorale, o le assenze in alcuni momenti della vita pubblica, indicano che ci sono ben altri problemi dietro i comportamenti,   forse di rivalsa,   di tanti  nostri concittadini, che non si possono liquidare con facilità: il mancato coinvolgimento nei processi decisionali, l’estensione accentuata del familismo, il distacco dalle istituzioni, il rallentamento delle carriere, gli esodi accelerati dal lavoro come rimedio all’invecchiamento e alla disoccupazione giovanile, la corruzione e la criminalità violenta delle cosche .
Una sorta di corposo malessere insomma che fa da fronda ai vari movimenti che si sono sviluppati contro la politica dei partiti tradizionali per i quali forse non sono stati sufficienti le trasformazioni che sono intervenute negli ultimi anni.
Abituati a partecipazioni sociali ed elettorali molto elevate ed intense, ci lasciamo sorprendere dalle intemperie che le difficoltà della crisi economica internazionale ha determinato nei nostri paesi europei.
Se i risultati di queste ultime elezioni amministrative non hanno il compito di cambiare gli assetti nazionali, come è ovvio, va da se che occorra ricercare momenti di riflessione che aiutino a capire come superare le angosce di questo momento.
Ma io penso che non solo di astensionismo dobbiamo parlare.  Nel mondo occidentale si è determinato un distacco sempre più forte tra i problemi quotidiani delle persone comuni e le difficoltà   che incontra chi ha la responsabilità   di   governarci, soggetto a scelte sempre più difficili e complesse, non sempre accettabili o comprensibili da tutti.
Le scelte irragionevoli che alcuni compiono pensando così di aggirare le difficoltà   che oggi ci affliggono, non sono la soluzione che crea tranquillità più intensa e maggiori certezze per il futuro.
Per superare le inquietudini, abbiamo bisogno di una partecipazione molto più intensa e forte per individuare le soluzioni che occorrono per restituire tranquillità alle famiglie e quiete sociale per costruire nuovi destini per le prossime generazioni.

GERARDO GIORDANO  

E' uscito il numero 98 di CAOS-informa.
Per la lettura completa ecco il link:    http://ita.calameo.com/read/000013426e24ab596aa35

Nessun commento: