lunedì 23 aprile 2012

DONNE E NUOVE POVERTA’ NEL DOSSIER CARITAS 2011.

Il Dossier sulla povertà presentato dalla Caritas campana nei giorni scorsi, è uno di quei documenti che si lasciano leggere tutto d’un fiato anche se, man mano che si procede nella lettura, si capisce che i contenuti ti lasceranno un grande vuoto dentro.
Nella sua chiarezza e semplicità di esposizione, il dossier presentato nel salone Bottiglieri della Provincia, da una introduzione di don Vincenzo Federico, delegato regionale della Caritas, sviluppa una serie di analisi delle tendenze economiche in corso e più ancora, traccia lo scenario delle conseguenze sociali, che stanno continuando ad affliggere una parte della popolazione della Campania.
don Vincenzo Federico
Il quadro d’insieme che ne emerge è piuttosto triste e dà tutto il senso della decadenza e della marginalità in cui è precipitata la nostra regione negli ultimi anni non solo sul piano produttivo ed occupazionale ma nel complesso della realtà sociale.
Abbiamo spesso affrontato come CAOS-informa, negli ultimi mesi, le conseguenze della crisi economica che è stata scatenata sull’Italia e già il nostro lavoro recente ci ha portato a segnalare i nuovi disagi sociali che si sono presentati alle nostre comunità, specie quelli che hanno maggiore peso per la sopravvivenza dei soggetti più esposti alle difficoltà.
Senza rinunciare al valore della speranza, il Dossier Caritas regionale sulla povertà 2011, diventato ormai un appuntamento utile per capire le cose, ha posto adesso al centro dell’attenzione analisi e problemi difficili e complicati, cercando di sistemare materiali adeguati di riflessione per interpretare con spirito critico la situazione, uscendo dai luoghi comuni, ed agire con cognizione di causa. Gli approfondimenti, spesso scientifici, del Dossier confortano le analisi ed il lavoro che abbiamo svolto in questi ultimi mesi che è stato proprio quello di cercare di far uscire il tema della povertà, dalla genericità. Non a caso lo avevamo individuato tra le nostre più frequenti inquietudini.
Quest’anno il Dossier analizza i vari aspetti che sono emersi: mancanza di lavoro, povertà, emarginazione degli immigrati, emigrazione dei giovani, nuovi rischi delle droghe e delle dipendenze, bisogni formativi per intervenire, correggere e modificare il sociale.
I dati, citando il Dossier, “ci raccontano di una povertà trasversale, economica, relazionale, di senso, di speranza, di amore” (pag 158), che aiuta anche il nostro impegno personale e comunitario, a non fermarsi solo alla semplice denuncia ma al bisogno di realizzare interventi necessari per evitare il definitivo collasso di una regione straordinaria come la Campania, ormai all’ultimo posto di tutte le graduatorie statistiche.
Impressiona, comunque, l’emergere di una questione femminile della povertà che va ben al di là dei numeri e diventa una grave questione di genere.
Non solo sembra che la povertà sia donna, sotto tutti i punti di vista, ma che ci sia una condizione, quella delle donne, particolarmente aggredita non solo in termini generali di povertà ma di ruolo e di funzioni. Che la presenza femminile sia da sempre più cospicua di quella maschile, per presenza nei centri di ascolto Caritas - che sono presi come punto di riferimento di partenza per sviluppare le riflessioni del Dossier - è senz’altro un dato di fatto.

Mons. Luigi Moretti Arcivescovo di Salerno conclude la manifestazione
sulla presentazione del rapporto Caritas 2011 sulla povertà.
Tuttavia emerge con nettezza che i disagi si esprimono in maniera più decisa e più ampia con voce femminile. Questa condizione è analoga anche per quanto si riferisce alla componente migrante. Ciò indica non solo che le donne sono più esposte al disagio, ma che oltre a farsi carico della famiglia, e chiedere anche per i loro cari, devono svolgere questo compito pure in presenza, nei loro confronti, di gravi discriminazioni e incomprensioni che continuano a permanere.
Sulla complessità delle nuove forme della povertà si è intrattenuto nelle conclusioni della presentazione del rapporto Mons. Luigi Moretti Arcivescovo di Salerno, segnalando come la sfida dell’Altro, presupponga responsabilità educativa e stili di vita in grado di raccogliere una solidarietà generale che riduca le contrapposizioni. Ripartire dalla famiglia come valore è il modo migliore per realizzare la dignità dell’inclusione dei più deboli.
GERARDO GIORDANO

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