Alla presenza di S. E. Mons. Michele De Rosa, Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata dei Goti, si sono conclusi in tarda serata di venerdì 24 aprile, nel Centro Pastorale "Alfonso Maria dei Liguori" a Luzzano di Moiano, in provincia di Benevento, i lavori della 1a Settimana Sociale Diocesana.
"Crisi del lavoro e fragilità sociale: verso un nuovo modello di comunità e di sviluppo".
E' stato questo il tema dominante di questa importante iniziativa, che si è articolata in laboratori di discussione che si sono tenuti in varie sedi della Diocesi.
La Famiglia tra fragilità e speranze; combattere la povertà: cooperazione, legalità, nuovi stili di vita; lavoro, ambiente, persona: per un nuovo modello di sviluppo; happy hour: direzione lavoro. Quattro grandi aspetti della vita delle comunità, che sono stati approfonditi nei laboratori a cui hanno partecipato alcune centinaia di persone ed i cui approfondimenti sono stati riferiti nell'incontro conclusivo di Moiano.
I lavori erano stati aperti il 19 aprile scorso a Cerreto Sannita con un incontro dibattito su "Il lavoro nella dottrina sociale della Chiesa" moderato dalla dott. Nisia Pacelli ed a cui avevano preso parte il prof. Giuseppe Acocella vice presidente del CNEL ed il vescovo Mons Michele De Rosa.
Nella serata conclusiva i portavoce dei vari gruppi hanno riferito in assemblea generale il frutto delle discussioni emerse nei vari e partecipati laboratori. Sono venute fuori importanti indicazioni pastorali, soprattutto per quanto riguarda le sfide della famiglia oggi ed il rapporto scuola famiglia, per migliorare reti e catechesi. Inoltre importanti orientamenti sono emersi negli altri gruppi, in riferimento alla condizione giovanile nelle aree rurali ed al bisogno di camminare insieme per affrontare i temi delle economie territoriali e quello del lavoro che è stato da più parti indicato come una autentica emergenza in tutta la diocesi.
"Oltre la crisi: dalla partecipazione alla giustizia sociale per il bene comune", il tema assegnato alla serata conclusiva della settimana sociale per collegare - come ha introdotto don Franco Piazza il contributo di Gerardo Giordano - le varie istanze emerse nelle discussioni dei laboratori e dare maggiorte pregnanza solidaristica al bene comune.
Gerardo Giordano ha sottolineato l'importanza della iniziativa e la necessità di replicare questa bellissima ed utile esperienza. Partendo dall'accentuazione dei divari nord sud nel nostro paese, ha segnalato le profonde disattenzioni al problema del Mezzogiorno e l'importanza del recente incontro dei vescovi delle chiese meridionali sul tema del sud. E' ripresa l'emigrazione nelle nostre terre e porta via soprattutto i giovani migliori. Occorre sviluppare maggiore attenzione ai temi della economia locale ed offrire alle istituzioni tutto il valore delle proposte realizzate attraverso l'esperienza della settimana sociale e gli approfondimenti che verranno successivamente, utilizzando il metodo della concertazione e solidarietà. Ciò al fine di stimolare la crescita di nuovi lavori, superare la logica del posto, far crescere la coscienza partecipativa dei giovani attraverso i nuovi strumenti di intervento previsti dall'Unione Europea per la coesione, e, realizzare nuove esperienze di impiego particolarmente nei settori dei servizi di prossimità, anche attraverso la cooperazione sociale. Il tempo è favorevole per dare corso alle intuizioni della enciclica "Centesimus Annus" visto che dalla crisi finanziaria mondiale sono usciti nuovi valori ed anche nuove favorevoli opportunità.
Mons. Michele De Rosa ha concluso la Settimana Sociale sottolineando che la Chiesa non intende sostituirsi alle istituzioni ma può concorrere a cambiare una mentalità. Essa non vuole sottrarsi all'impegno sul problema delle aziende in crisi nell'area e dei lavoratori che vedono messo in pericolo il loro posto di lavoro, ma intende mantenere la propria autonomia di giudizio e di valutazione sui problemi, e salvare la propria libertà. Anzi intende dare ed offrire come sempre, tutto il proprio impegno e contributo per superare le difficoltà anche affrontando il grande problema della emergenza educativa.
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