City Specific
39 MILES di Raffaela Mariniello
L'associazione “Salerno Fotografia”, impegnata nella promozione e nella diffusione della cultura fotografica, in collaborazione con la galleria LEGGERMENTE FUORI FUOCO, si è fatta promotrice di “City Specific”, un progetto di ricognizione e interpretazione fotografica del paesaggio urbano della città di Salerno.
Tale progetto, affidato a protagonisti della fotografia di ricerca, specializzati nella lettura del paesaggio urbano e del territorio, mira a documentare e interpretare il processo di trasformazione urbanistica al fine di costruire, attraverso l’arte fotografica, un archivio dello spazio.
La prima missione fotografica è stata affidata a Raffaela Mariniello, fotografa artista napoletana conosciuta per le sue ricerche sul paesaggio e per la sua sensibile attenzione al rapporto esistente tra l'uomo e i luoghi che questo abita e attraversa.
Come dice Stefania Zuliani nella presentazione in catalogo:
“Non è un caso che le cinque, seducenti fotografie con cui Raffaela Mariniello ha guardato per la prima volta a Salerno, siano raccolte in una mostra il cui titolo non rivela ma confonde. Una misura – le 39 miglia che si dice corrano fra Napoli e Salerno – che è, senza dubbio, un’ipotesi e una metafora, un errore virtuoso perché non si può veramente calcolare la distanza fra due città come, ce lo ha insegnato Alighiero Boetti, non si può misurare la lunghezza dei fiumi: le acque sprofondano e riemergono, le città contravvengono i limiti cartografici, dilagano negli accenti e nei segnali, si contraggono, talvolta, nei recinti della tradizione. Del resto, il lavoro fotografico di Raffaela Mariniello, esito ultimo di una matura ricerca che da anni privilegia proprio l’urbano come territorio d’indagine e di creazione, si nega con decisione ad ogni tentazione documentaria, non è cronaca e neppure racconto, e senza rinunciare alla didascalia, che da sempre è completamento e, assieme, perversione di ogni fotografia, fa delle sue immagini, dilatate nelle dimensioni (100x120 è il formato scelto) come pure nei tempi, lenti e pazienti, dello sviluppo e della stampa, un campo di forze – di forme e di colori - che non ha bisogno di riconoscersi in un luogo specifico. Certo, il gioco dei riscontri e la scoperta delle prospettive è possibile: è nel porto di Salerno, nel suo centro antico e nella sua periferia che l’artista ha scelto di mettere alla prova il suo sguardo, ma poi la fotografia, che è impronta e icona della realtà, trova le sue ragioni più vere proprio nella distanza, senza misura, che la lega al dato di realtà, all’evidenza delle cose. Proprio come la città, che non si fonda sulle pietre e che neppure può identificarsi completamente nei suoi monumenti riconoscendosi, piuttosto, nella comunità che nel tempo ha desiderato, costruito, anche distrutto le sue mura, in un processo che non ha fine se davvero la città, come la fotografia, è «il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione»”.
La mostra, che ha avuto il sostegno del pastificio Antonio Amato e dell’E.P.T. ed i patrocini del Comune di Salerno, della Fondazione Carisal e di Salerno Energia, sarà inaugurata mercoledì 8 aprile alle 19.00 negli spazi della galleria LEGGERMENTE FUORI FUOCO in via da Procida 34 e resterà aperta al pubblico fino al 30 maggio.
39 MILES di Raffaela Mariniello
L'associazione “Salerno Fotografia”, impegnata nella promozione e nella diffusione della cultura fotografica, in collaborazione con la galleria LEGGERMENTE FUORI FUOCO, si è fatta promotrice di “City Specific”, un progetto di ricognizione e interpretazione fotografica del paesaggio urbano della città di Salerno.
Tale progetto, affidato a protagonisti della fotografia di ricerca, specializzati nella lettura del paesaggio urbano e del territorio, mira a documentare e interpretare il processo di trasformazione urbanistica al fine di costruire, attraverso l’arte fotografica, un archivio dello spazio.
La prima missione fotografica è stata affidata a Raffaela Mariniello, fotografa artista napoletana conosciuta per le sue ricerche sul paesaggio e per la sua sensibile attenzione al rapporto esistente tra l'uomo e i luoghi che questo abita e attraversa.
Come dice Stefania Zuliani nella presentazione in catalogo:
“Non è un caso che le cinque, seducenti fotografie con cui Raffaela Mariniello ha guardato per la prima volta a Salerno, siano raccolte in una mostra il cui titolo non rivela ma confonde. Una misura – le 39 miglia che si dice corrano fra Napoli e Salerno – che è, senza dubbio, un’ipotesi e una metafora, un errore virtuoso perché non si può veramente calcolare la distanza fra due città come, ce lo ha insegnato Alighiero Boetti, non si può misurare la lunghezza dei fiumi: le acque sprofondano e riemergono, le città contravvengono i limiti cartografici, dilagano negli accenti e nei segnali, si contraggono, talvolta, nei recinti della tradizione. Del resto, il lavoro fotografico di Raffaela Mariniello, esito ultimo di una matura ricerca che da anni privilegia proprio l’urbano come territorio d’indagine e di creazione, si nega con decisione ad ogni tentazione documentaria, non è cronaca e neppure racconto, e senza rinunciare alla didascalia, che da sempre è completamento e, assieme, perversione di ogni fotografia, fa delle sue immagini, dilatate nelle dimensioni (100x120 è il formato scelto) come pure nei tempi, lenti e pazienti, dello sviluppo e della stampa, un campo di forze – di forme e di colori - che non ha bisogno di riconoscersi in un luogo specifico. Certo, il gioco dei riscontri e la scoperta delle prospettive è possibile: è nel porto di Salerno, nel suo centro antico e nella sua periferia che l’artista ha scelto di mettere alla prova il suo sguardo, ma poi la fotografia, che è impronta e icona della realtà, trova le sue ragioni più vere proprio nella distanza, senza misura, che la lega al dato di realtà, all’evidenza delle cose. Proprio come la città, che non si fonda sulle pietre e che neppure può identificarsi completamente nei suoi monumenti riconoscendosi, piuttosto, nella comunità che nel tempo ha desiderato, costruito, anche distrutto le sue mura, in un processo che non ha fine se davvero la città, come la fotografia, è «il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione»”.
La mostra, che ha avuto il sostegno del pastificio Antonio Amato e dell’E.P.T. ed i patrocini del Comune di Salerno, della Fondazione Carisal e di Salerno Energia, sarà inaugurata mercoledì 8 aprile alle 19.00 negli spazi della galleria LEGGERMENTE FUORI FUOCO in via da Procida 34 e resterà aperta al pubblico fino al 30 maggio.
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