Giuseppe Rago |
Organizzatrice della serata la prof. Clotilde Baccari Cioffi, responsabile del Parco Storico Sichelgaìta - impegnata in questi ultimi mesi sui temi del Rinascimento salernitano - con il patrocinio del
dott. Alberto Gulletta Presidente del Circolo Canottieri Irno.
Ha coinvolto piacevolmente il pubblico l'arch. Pina Russo
quale voce narrante della serata.
Gabriella Alfano mentre svolge il suo intervento tra Gerardo Giordano e Giuseppe Rago |
Dopo il saluto e le considerazioni di Gabriella Alfano, Gerardo Giordano ha introdotto il prof. Giuseppe Rago e le sue costanti attività di ricerca.
Giordano ha poi presentato il libro, frutto di alcuni anni di lavoro,
un testo di 650 pagine che analizza la stratificazione urbana di Napoli
della quale l'Autore ne ripercorre il divenire, dal periodo gotico a quello angioino fino al periodo aragonese, fornendo con i suoi studi
anche una chiave interpretativa
sulla architettura napoletana dal quattrocento.
un aspetto della sala |
Giuseppe Rago ha poi preso la parola e, con l'ausilio di numerose slides dei luoghi, ha ripercorso con la sua abituale passione e con immagini pittoresche, le vicende relative ai tipi e le forme dell'architettura urbana napoletana. Utilizzando la Tavola Strozzi come immagine iconografica della città ha appassionato l'uditorio con le descrizioni delle realtà gotiche, angioine e poi aragonese, soffermandosi anche sui maestri e sui costruttori, molti di origini cavese e salernitana, che hanno caratterizzato quel tempo. Rago ha pure analizzato il sistema delle proprietà e delle residenze soffermandosi sui fenomeni evolutivi delle famiglie e sul ruolo degli Ordini monastici nel centro storico di Napoli.
I protagonisti della serata: Clotilde Baccari Cioffi, Giuseppe Rago, Pina Russo, Alberto Gulletta, Gabriella Alfano, Gerardo Giordano |
Gerardo Giordano, il prof. Giuseppe Rago insieme alla madre Lucilla e alla prof. Lorenza Rocco, il Maestro Paolo Signorino ed alcune socie del Inner-Wheel "La rosa di Paestum" |
1 commento:
uno studio interessante, un bravo all'autore: ad maiora!
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