Quando pensammo di impegnarci per
rilanciare La Tenda
a Fieravecchia, in una sede fatiscente che era stata tenuta abbandonata per
tanti anni, sapevamo che stavamo facendo una scommessa grande e difficile.
Prima di tutto con noi stessi e sulla
capacità di riuscire a costruire un modello organizzativo in grado di reggere
al confronto con le varie realtà del centro urbano. Poi con il quartiere che
fosse capace di sopportare le tante piccole molestie della nostra attività, ma
soprattutto con la voglia di dare una svolta alle nostre cose.
Impegnarsi per contribuire con le attività
di Fieravecchia a costruire una presenza attiva culturale e sociale al centro
della città, era una bella sfida che ci poteva aiutare a crescere come
associazione, ma potesse anche essere un utile punto di aggregazione per il
mondo giovanile salernitano e non solo per loro.
Dopo l’impegnativo tempo necessario per la
ristrutturazione, che oggi ci fa disporre di una sede moderna ed accogliente, abbiamo
dovuto superare le prime difficoltà di avviamento.
Se però ripensiamo ai sacrifici ed al
lavoro svolto in questi ultimi tre anni, possiamo senz’altro dire che gran
parte della scommessa è ormai vinta.
Le tante azioni messe in opera e le
numerose iniziative svolte, sono il
segno concreto dell’impegno fattivo realizzato per fare della “Tenda a
Fieravecchia” quel centro aggregativi di iniziativa culturale e sociale che
avevamo prefigurato.
Oggi “La Tenda a Fieravecchia” è una sede di incontro tra
persone prima di tutto, ma anche un luogo di rete tra varie associazioni; un
attrezzato centro di formazione per i migranti, e non solo per loro, ma anche
un luogo aperto allo scambio culturale
tra varie culture. Una fucina, centro di
iniziativa, che ci rende orgogliosi del lavoro fatto, ma anche consapevoli di
aver usato bene una risorsa al servizio della città.
Naturalmente ora si apre una nuova
prospettiva di impegno in relazione alle recenti iniziative che sono state promosse,
orientate su vari aspetti legati allo sviluppo delle arti e della promozione della cultura che richiedono una accorta azione di
integrazione anche con vari ambienti della città.
E’ vero che queste nuove direttrici di
marcia sono certamente un collante positivo ed utile per recuperare forme di
espressione del mondo giovanile. Però è necessario anche che le nuove proposte
che si stanno avviando o realizzando, come le mostre ed i concorsi culturali,
coincidano con una strategia più ampia ed articolata.
Mentre aumentano le iniziative e la
capacità di mettere in moto tante azioni positive ed utili infatti, occorre una
capacità di intervento e di coordinamento, che riesca sempre meglio ad individuare possibili
e alti livelli di qualità delle iniziative. Momenti, cioè che superino gli
standards di accesso alla “iniziazione all’arte o alla cultura”. Ciò al fine di
migliorare la capacità di attrazione verso possibili e nuovi fruitori delle
attività della “Tenda a fieravecchia”.
In questo senso associare sentimenti
universali di conoscenza a messaggi più legati alla cultura locale (senza
scadere nel localismo), può essere certamente un filone utile da sperimentare e
da utilizzare per ricostruire quel sentimento di conoscenza delle proprie
radici e della propria identità culturale che aiuti a rafforzare il senso di
appartenenza che rimane sempre un forte
bisogno per le esigenze di crescita della comunità salernitana.
Gerardo Giordano
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