Il 22 novembre è stata la giornata buona per
ricordarci dei bambini.
Dovremmo ricordarcene sempre!
Invece anche dei bambini finiamo per rammentarcene
solo alla sollecitazione annuale della Giornata internazionale dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza che le Nazioni Unite hanno istituito fin dal
1989.
Meno male!
Così abbiamo almeno un’occasione per rimettere al centro della nostra attenzione
il grande problema dell’infanzia e dell’adolescenza.
Quanto i bambini siano maltrattati nel mondo ne abbiamo
drammatiche testimonianze ogni giorno. Sia per la problematicità della
condizione infantile, sia per la tutela dei diritti alla sopravvivenza dei
bambini stessi ed al loro sviluppo in quanto persone umane; la loro protezione
dagli abusi, fino allo sfruttamento del lavoro minorile e alla violenza.
Negli ultimi anni, poi, si è fatta strada in
alcuni paesi più esposti a fenomeni di guerre locali, la condizione dei bambini
soldato che rappresenta un ulteriore elemento di raccapriccio ad una condizione
dell’infanzia che stenta a realizzare una crescita particolarmente armoniosa
alle ultimissime generazioni nei paesi in ritardo di sviluppo.
Ho avuto modo più volte di segnalare tra l’altro,
il delicato problema dei diritti alla partecipazione dei bambini alle decisioni
che riguardano la loro crescita ed il loro progresso nello studio e nella
formazione: problema a cui molti fanno spesso orecchie da mercanti.
Forse perciò la ricorrenza di quest’anno, è stata
caratterizzata da una campagna di comunicazione nazionale dell’Autorità garante
dell’infanzia e dell’adolescenza, sul tema delle differenze, con l’obiettivo di
contrastare ogni forma di discriminazione o timore preconcetto fondato sul colore
della pelle, sul credo religioso, l’orientamento sessuale o il ceto sociale di
appartenenza. Si è voluto sottolineare così il diritto alla diversità e valorizzare
le unicità: ricchezza fondamentale e componenti imprescindibili nel processo di
costruzione dell’identità che caratterizza poi l’adolescenza.
Un mondo di offese sui più piccoli, che sono poi
le generazioni che verranno dopo di noi.
Un mondo di offese che comincia già davanti al
nostro portone di casa. Proprio da lì, infatti possiamo spesso verificare
subito, quanto il problema della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza sia
grande, e come anche nel nostro piccolo mondo, le discriminazioni sull’infanzia
siano accettati con troppa superficialità ed i diritti dei più piccoli
calpestati con facilità.
Perciò attraverso il richiamo di queste giornate,
ci chiedono un impegno rinnovato ed una
maggiore attenzione al problema dei più piccoli e più indifesi.
GERARDO GIORDANO
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