L'AJA - La Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja che ha accolto la richiesta di mandato d'arresto nei confronti del presidente del Sudan, Omar El Bashir, per crimini di guerra nel Darfur; non ha accolto solo l'accusa di genocidio. Lo ha detto il portavoce del Cpi, Laurence Blairon.
Il mandato di arresto per il presidente del Sudan, il primo emesso dalla Corte nei confronti di un capo di Stato in carica, conta sette reati: cinque per crimini contro l'umanità (uccisioni, sterminio, trasferimento forzato, torture e stupri) e due per crimini di guerra (attacco intenzionale contro la popolazione civile e saccheggi).
La maggioranza della Camera della Corte non ha invece accolto la richiesta di genocidio che era stata inclusa nell'atto di imputazione del procuratore della Cpi, Luis Moreno-Ocampo.
Il presidente Omar el Bashir continuerà ad esercitare il suo ruolo e manterrà le sue prerogative costituzionali. Lo ha dichiarato il ministro della giustizia sudanese, Abdel Basset Sedrat.
I ministri degli esteri dei 22 paesi aderenti alla Lega Araba, che erano al Cairo per una riunione preparatoria del prossimo vertice arabo di Doha, hanno deciso di tenere una riunione in sessione straordinaria e urgente per esaminare i riflessi del mandato di cattura della Corte Penale Internazionale (Cpi) contro il presidente sudanese, Omar el Bashir, ed adottare una risoluzione in merito. Lo ha comunicato il ministro di stato sudanese, Ali Ahmed Kerki, presente alla Lega Araba.
da: www.ansa.it
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